Dopo avervi parlato di come è andato il mercato dell’autobus italiano sopra le otto tonnellate (qui e sul numero della rivista gennaio, con uno speciale di 6 pagine), perché non andare a vedere cosa è successo sotto le 8 ton, ovvero nella galassia dei mini e midibus?

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Se i “fratelli” maggiori in questo 2023 che abbiamo da poco salutato hanno registrato un +72% sul 2022, con 4.043 nuove targhe (dal 2004 non si sforava il tetto delle 4.000 immatricolazioni), anche i corti possono ritenersi soddisfatti dei risultati portati a casa.

Infatti, stando ai dati raccolti e messi insieme da Anfia, il mercato del bus italiano sotto le 8 tonnellate segna 1.097 nuove targhe, +22,6% sul 2022 (quando il pallottoliere si fermò a 895 unità). Il 68,2% delle quali appannaggio di Iveco Bus, forte di 748 pezzi (135 sono Mobi-Indcar). Anche in questo segmento, Iveco Bus, è market leader. L’anno scorso il costruttore si era fermato a quota 586.

Seconda piazza per Daimler Buses: Mercedes-Benz ha confermato i 189 veicoli del 2022, pari a una fetta del 17,2%. Terzo gradino per Fiat: 58 mezzi (erano 25 l’anno scorso), che valgono il 5,3% del totale. Medaglia di legno per un’altra “F”, quella di Ford, che porta da 27 a 38 le macchine (3,5% la quota di mercato).

Mercedes-Benz Sprinter

Quinto posto per Volkswagen, che perdere oltre il cinquanta per cento (il 51,2% per l’esattezza): sono 21 i mezzi immatricolati nel 2023 (erano 43 nel 2022).

Dieci, tutti elettrici, i dieci pezzi di Karsan: la casa di Bursa (Turchia), ne aveva immatricolato uno l’anno precedente. A quota dieci anche Peugeot, che migliora di tre unità il risultato ottenuto nel 2022.

Sotto le dieci unità Maxus: 6 veicoli e quota di mercato pari allo 0,5%. Sei pezzi anche per Suzhou Eagle (che ne cede due rispetto ai 12 mesi scorsi). Bene Tecnobus, che si riprende dallo “0” in casella dell’anno scorso e ne immatricola 4. Stesso discorso, ma a quota 3, Tekne, Isuzu (2) e Renault (1).

Renault Master City Bus H2-TECH
In foto il Renault Master, qui però nella versione a idrogeno

I profili di missione

Praticamente metà dell’immatricolato – 519 su 1.097 – è appannaggio degli scuolabus. Qui Iveco Bus conferma ulteriormente la leadership con 416 mezzi e un market share dell’80,2%. A distanza siderale Mercedes-Benz con 52 e Ford con 21.

Sono invece 325 i mezzi immatricolati per servizi turistici, di cui 174 Iveco, 78 della Stella di Stoccarda e 40 Fiat. I minibus e midibus interurbani sono 151, di cui 99 Iveco, 28 Mercedes e 11 Fiat e 10 Karsan, modello e-Jest.

Infine, dei 102 urbani, 59 sono sempre Iveco, 31 sempre Mercedes-Benz, ma 4 sono Tecnobus a batteria.

e-Jest Karsan Gianolini Sondrio
Karsan e-Jest

Le alimentazioni e le lunghezze

Domina, anzi stradomina il motore a combustione interna diesel, con 848 veicoli sui 1.097 totali (77,3%). Sono 194, invece, i mezzi a metano e sono tutti targati Iveco.

Gli elettrici puri sono 52 (4,74%): 18 Fiat, 10 Kardan, 6 Suzhou Eagle, 4 Iveco, 4 Tecnobus, 3 Ford, 3 Maxus, 3 Tekne, 1 Mercedes-Benz. Tre gli ibridi gasolio-elettrico (1 Ford, 1 Iveco e 1 Mercedes-Benz).

787 dei 1.097 totali si collocano tra i 6,10 metri e i 7,99; 244, invece, dagli 8 ai 9,99. Appena 66, infine, quelli fino a 6,09 metri.

Il mercato geografico

Interessante vedere da dove arrivano le 1.097 targhe del 2023. Bene, il Sud e le Isole primeggiano con 351 immatricolazioni, seguite dal Centro Italia (327), Nord Est (245) e Nord Ovest (174). Certo, considerando il Nord nel suo insieme, le immatricolazioni sono 419.

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