Che ne sarà di Industria Italiana Autobus? Negli ultimi mesi abbiamo provato a seguire, passo dopo passo, gli sviluppi in casa IIA. Il futuro è incerto, sia a Flumeri, sia a Bologna (dove, forse, rimarranno in vita solo i reparti di ricerca e sviluppo). Circa seicento dipendenti non conoscono quello che sarà il loro destino.

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Domani, martedì 6 febbraio, a Flumeri (dove lavorano 360 operai) è stato organizzato un incontro aperto presso la Dogana Aragonese, al quale parteciperanno le sigle sindacali e i sindaci del territorio, a partire dal primo cittadino di Flumeri, Angelo Antonio Lanza.

Venerdì 9 febbraio, invece, è prevista la mobilitazione a Roma, promossa da Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Uglm: «Dinnanzi al perdurante silenzio del Governo i lavoratori di Industria italiana Autobus chiedono di essere ascoltati e di dire la propria sul futuro dell’impresa. Il giorno 9 febbraio viene perciò indetto uno sciopero di 8 ore nei due siti di Bologna e di Flumeri con manifestazione a Roma presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy».

Circa la possibilità di uscita delle partecipazioni pubbliche (Leonardo detiene il 27%) in favore di privati, «riteniamo che l’arrivo di nuovi investitori privati possa essere una risorsa se apporterà nuove competenze, purché si tratti di imprese industriali affidabili e purché il pubblico conservi le sue partecipazioni. Lo Stato italiano spesso rivendica che dovrebbe sedere nei consigli di amministrazioni di società alla stregua degli altri Paesi europei; ragione in più per non uscire dalle imprese in cui una partecipazione pubblica c’è già», dicono i sindacati.

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