Il futuro della mobilità è smart: l’Europa si organizza
Nel 2019 le prime vetture a guida autonoma saranno su mercato: il futuro della mobilità sarà fatto di mezzi connessi alla rete, semafori in grado di dialogare con gli utenti, autostrade dotate di wi-fi. L’Europa si sta organizzando per non farsi trovare impreparata. Ieri la Commissione europea ha varato la European strategy on cooperative intelligent […]
Nel 2019 le prime vetture a guida autonoma saranno su mercato: il futuro della mobilità sarà fatto di mezzi connessi alla rete, semafori in grado di dialogare con gli utenti, autostrade dotate di wi-fi. L’Europa si sta organizzando per non farsi trovare impreparata. Ieri la Commissione europea ha varato la European strategy on cooperative intelligent transport system. Ovvero, le linee guida su cui muoversi per tenere il passo del cambiamento. Ci sono solo due anni: nel 2019 scatterà l’ora X, quando le prime auto a guida autonoma, secondo le previsioni, sbarcheranno sul mercato. Anche il mondo dell’autobus sta andando in questa direzione: basti pensare al Mercedese Future Bus, presentato quest’anno all’Iaa (nella foto in alto).
La prima priorità dell’Europa è quella di procedere a passi da gigante sulla digitalizzazione, adeguando le infrastrutture a un’ottica di mobilità smart. Sarà necessario anche costruire un quadro normativo entro cui inserire la novità dei mezzi a guida autonoma. L’Unione europea prospetta un investimento da 3 miliardi di euro. Le ricadute positive, secondo la slovena Violeta Bulc, a capo della Direzione generale per i trasporti della Commissione europea, saranno specialmente in termini di riduzione degli incidenti, con conseguente aumento della sicurezza.