Il 30% dei Classe I immatricolati in Europa è a emissioni zero. Il leader? VDL
VDL torna a essere il principali venditore di e-bus in Europa. Il costruttore olandese, infatti, ha immatricolato 242 e-bus nella prima metà del 2022, seguito da BYD-ADL con 221 unità. Terzo, a sorpresa, Yutong con 217 e-bus consegnati. Poi il Mercedes eCitaro, Iveco Bus, MAN. Solo settima piazza per Solaris, che però è ancora in […]
VDL torna a essere il principali venditore di e-bus in Europa. Il costruttore olandese, infatti, ha immatricolato 242 e-bus nella prima metà del 2022, seguito da BYD-ADL con 221 unità. Terzo, a sorpresa, Yutong con 217 e-bus consegnati. Poi il Mercedes eCitaro, Iveco Bus, MAN.
Solo settima piazza per Solaris, che però è ancora in testa per quanto concerne le immatricolazioni nel decennio 2012-giugno 2022, con 1.225 unità (secondo VDL con 1.211).
Queste cifre si basano sui dati raccolti e analizzati da Chatrou CME Solutions e riguardando ll’Europa dei 27, più Regno Unito, Islanda, Norvegia e Svizzera (ma non solo disponibili sul 2022 i dati di Serbia, Croazia e Bulgaria).
Zero emission nelle città: gli e-bus sono il 30% del totale
Nel periodo gennaio-giugno 2022, gli autobus a zero emissioni (elettrici a batteria e a celle a combustibile) hanno raggiunto una quota del 30% nel mercato degli autobus urbani, in crescita rispetto al 22,8 dell’intero anno 2021 e al 15,1% dell’intero anno 2020.
Nella prima metà del 2022 sono state registrate 1.768 immatricolazioni di e-bus in Europa. Nell’intero 2021 sono stati immatricolati oltre 3.000 e-bus, di cui 1.393 nella prima metà dell’anno. Considerando il primo e il secondo trimestre del 2021 e del 2022, l’aumento delle immatricolazioni è stato del 27%.
La parte del leone nelle immatricolazioni di e-bus VDL nel 2022 la fanno Oslo e i Paesi Bassi, rispettivamente con 82 e 88 immatricolazioni. La performance del costruttore olandese, che dovrebbe lanciare il Citea New Generation entro quest’anno, riporta l’azienda in cima al mercato dopo un paio d’anni di ritardo.
Sempre secondo i dati di Chatrou CME Solutions, il 64,5% di tutti gli autobus urbani nei 26 Paesi ha ora una trasmissione alternativa (era il 59,4% per l’intero anno 2021 e il 52,5% per l’intero anno 2020). La quota di autobus ibridi sta diminuendo: dal 24 al 14%, «a causa del passaggio all’elettrico (Germania) o al Cng (Spagna e Italia)», osserva la società di consulenza.
Il Regno Unito è in testa alla classifica dei Paesi con più e-bus immatricolati: 350. Segue la Germania con 246, quindi la Francia con 236.
L’intero mercato degli autobus urbani in Europa è sceso del 6% (6.401 nel primo semestre 2021, 6.019 nel primo semestre 2022).