IIA, Fiom-Cgil: «Folle esternalizzare parte produzione Flumeri»
«Nella giornata di ieri siamo venuti a conoscenza che nello stabilimento di Industria Italiana Autobus di Flumeri, in provincia di Avellino, a breve una parte della produzione verrà esternalizzata ad una azienda con lavoratori non assunti da IIA che presterebbero l’attività all’interno della linea di produzione». Lo affermano Simone Marinelli, coordinatore automotive per la Fiom-Cgil nazionale e […]
«Nella giornata di ieri siamo venuti a conoscenza che nello stabilimento di Industria Italiana Autobus di Flumeri, in provincia di Avellino, a breve una parte della produzione verrà esternalizzata ad una azienda con lavoratori non assunti da IIA che presterebbero l’attività all’interno della linea di produzione». Lo affermano Simone Marinelli, coordinatore automotive per la Fiom-Cgil nazionale e Giuseppe Morsa, segretario generale Fiom-Cgil di Avellino.
«L’amministratore delegato dimostra di ora in ora – proseguono i sindacalisti – che non è in grado di gestire un’azienda a partecipazione pubblica che ha le sue complessità ma che ha un mercato in forte espansione. IIA continua a partecipare e vincere le gare per fornire autobus, anche elettrici, le lavoratrici e i lavoratori sono già stati formati e a breve partirà un ulteriore percorso attraverso il fondo nuove competenze».
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Per gli esponenti della Fiom: “Le lavoratrici e i lavoratori hanno tutte le competenze ma manca la capacità di gestione della produzione e delle forniture che è stata totalmente cancellata e che ha portato al blocco delle attività con la conseguenza che alcune aziende municipalizzate del trasporto pubblico stanno rivendicando la mancata consegna dei mezzi. Una situazione che se non gestita dai soci e dalla politica potrebbe portare l’azienda al collasso e vanificare gli sforzi finanziari di Invitalia e Leonardo”. I due sindacalisti concludono: «L’esternalizzazione di parte della produzione è l’ennesimo progetto assurdo, al limite della legalità e fuori dalle regole del Ccnl che, se confermato, vedrà la Fiom opporsi con tutte le iniziative di lotta e legali. E’ il momento di dare una nuova prospettiva industriale all’unica azienda pubblica che produce autobus nel nostro Paese. Per questo è necessario un immediato cambio di chi ha responsabilità del disastro e l’individuazione di un partner industriale solido, oltre che il Ministro Urso convochi urgentemente il tavolo di crisi. Non c’è più tempo»