Idee sorprendenti dal capolinea: valorizzare i conducenti
di Gianluca Celentano (conducente bus)
![](https://www.autobusweb.com/wp-content/uploads/2022/04/Gianluca-Celentano-autista-480x480.jpg)
Anche le grandi aziende stanno avvicinandosi ai social per la ricerca di personale da adibire alla guida degli autobus ed ĆØ ormai frequente imbattersi in numerosi annunci a cui seguono quasi sempre le stesse domande. Inutile girarci intorno, le piĆ¹ ricorrenti riguardano lo stipendio offerto o la disponibilitĆ giornaliera del conducente, aspetti che creano dissenso soprattutto tra i piĆ¹ esperti. In effetti lo stipendio lordo medio ĆØ di circa 25mila euro annui pari a 1.400 euro netti, cifre ferme da troppo tempo se le paragoniamo a quelle di stati con una storia economica piĆ¹ virtuosa come Francia, Austria o Germania dove si sfiorano i duemila euro netti al mese.
Lāindagine effettuata da Jobbydoo, piattaforma mediatica del lavoro, evidenzia le percentuali medie di incremento di questa cifra in base allāesperienza partendo da +6% a metĆ carriera sino a +25% a fine carriera. Ć curioso osservare come un conducente fattorino con la sola patente B risulta leggermente piĆ¹ avvantaggiato economicamente rispetto al minimo previsto per il conducente professionista di bus il quale, ĆØ bene ricordare, lo supera di gran lunga nel corso degli anni grazie anche allāesperienza. I piĆ¹ penalizzati in questa indagine, sembrano essere i conducenti di scuolabusĀ e quelli delle ambulanze con una media di 1.200 euro netti.
Alla luce di questi dati forse cāĆØ da chiedersi se convenga valorizzare piuttosto che ottimizzare. Lāargomento forse stona in un momento difficile dove non si puĆ² ancora completamente parlare di post pandemia e, come se non bastasse, cāĆØ una guerra in corso in Ucraina. Un conflitto per il quale non conosciamo quali potrebbero essere i futuri equilibri mondiali che si riverseranno sullāeconomia. Infatti sono il bilancio economico del paese, la tassazione eccessiva del lavoro e i costi fissi delle societĆ ad essere tra i principali responsabili del malessere dei conducenti, oltre alle obsolete e ingessate contrattazioni utilizzate nel settore.
Il terminal, un bacino di idee
Le opinioni e le critiche sullāandamento del settore circolano tra i conducenti anche se tra questi molti sono i rassegnati. In un terminal interurbano ho perĆ² lāopportunitĆ di avvicinarmi a un gruppo che propone interessanti idee innovative. Qui sostengono a ragion veduta che sono cambiate le modalitĆ di spostamento sul territorio con una velocitĆ spesso superiore rispetto allāadeguamento di molte societĆ meno virtuose, anchāesse, perĆ², obbligate a chiudere i bilanci almeno alla pari. Un cambiamento che riguarda anche la tipologia di utenza a cui servirebbe in molti casi una tutela maggiore per il conducente sia di linea sia di noleggio. Sulla sicurezza un collega del noleggio mi confida che in caso di gitanti minacciosi e fortemente indisciplinati durante il viaggio, non ĆØ cosƬ raro doversi fermare in una piazzola di sosta per allertare la polizia stradale. Quello che emerge sostanzialmente ĆØ la necessitĆ di trovare un equilibrio tra le reali capacitĆ e le retribuzioni, condizione un po’ imbarazzante da valutare seppur alcune aziende abbiano offerto una maggiorazione salariale per gli autisti degli autosnodati con un carico maggiore di passeggeri.
Anche sulle turnazioni del personale i colleghi sembrano condividere lāidea di uno stipendio che tenga conto della disponibilitĆ giornaliera dellāautista, il che significa una retribuzione pari con gli attuali parametri per i turni interi diurni o pomeridiani, mentre si auspicherebbero una sostanziale maggiorazione nei turni spezzati, quelli svolti a piĆ¹ riprese nellāarco delle 12 ore. Idee probabilmente non troppo complicate da applicare ma che porterebbero piĆ¹ motivazione. Si evidenzia quindi la richiesta o di poter usufruire maggiormente del proprio tempo libero o di fare una scelta personale economicamente piĆ¹ vantaggiosa.
Tra le proposte anche un lavoro piĆ¹ variabile
Uno degli argomenti piĆ¹ dibattuti in ambito sindacale ĆØ proprio il costo del lavoro in Italia, tra i principali responsabili del malcontento in un settore che crea servizi. Una vera e propria spada di Damocle sulla testa di aziende e conducenti, ma forse oltre alle mirate strategie manageriali e agli ottimi risultati registrati grazie allāimpiego professionistico dei vettori privati nel tpl, cāĆØ qualcosāaltro che emerge dai colleghi del terminal dove stazionano conducenti di diverse aziende e societĆ .
Qui utilizzano un termine ancora in vigore nellāambiente militare cioĆØ aggregare il personale, anche se a me viene in mente una sorta di Erasmus per gli autisti. Marco (nome di fantasia) con una ventennale esperienza nel settore sostiene con convinzione che nellāarco dellāanno i periodi di carenza del lavoro sia nel noleggio sia nel tpl sono differenti da regione in regione e da localitĆ a localitĆ . Afferma che varrebbe la pena di provare a incrociare queste due condizioni a titolo sperimentale o esclusivamente emergenziale, fintanto non avvengano nuove assunzioni. Propone quindi di trasferire su base volontaria i conducenti in esubero in altre realtĆ nazionali del tpl. Con un affiancamento minimo per memorizzare qualche linea, lāautista potrebbe ricevere una interessante indennitĆ di missione dallāazienda ricevente la quale si occuperebbe anche del vitto e dellāalloggio del personale aggregato. Immagino giĆ la sorpresa dei passeggeri toscani, marchigiani o laziali nellāavere alla guida del loro abitudinario autobus un autista con accento veneto, lombardo o piemontese. Al tempo stesso osservo che la formazione impartita da autorevoli e storiche realtĆ del tpl puĆ² tradursi in un utile e costruttivo scambio culturale nel mondo e nel lavoro del conducente il quale, se cāĆØ prima di tutto la passione, ĆØ ancora il migliore che ci sia.