Gtt, utenza a picco. Per i dipendenti si aprono le porte della cassa integrazione
Passeggeri a picco, introiti da bigliettazione mai così bassi: Gtt ha annunciato la cassa integrazione per i suoi dipendenti. Un provvedimento che toccherà a rotazione tutti lavoratori della municipalizzata torinese. Le perdite derivate dalle misure prese per fronteggiare il Coronavirus ammonterebbero ad oltre 8 milioni di euro al mese. Gtt, secondo quanto dichiarato, incassa normalmente […]
Passeggeri a picco, introiti da bigliettazione mai così bassi: Gtt ha annunciato la cassa integrazione per i suoi dipendenti. Un provvedimento che toccherà a rotazione tutti lavoratori della municipalizzata torinese. Le perdite derivate dalle misure prese per fronteggiare il Coronavirus ammonterebbero ad oltre 8 milioni di euro al mese. Gtt, secondo quanto dichiarato, incassa normalmente 9 milioni al mese dalla bigliettazione.
Gtt e Coronavirus, al via la cassa integrazione
Gtt ha comunicato ieri di aver avviato la procedura per la richiesta del Fondo Bilaterale di Solidarietà. Il presidente e amministratore delegato Giovanni Foti ha inviato la comunicazione ai sindacati. «Avvieremo l’esame congiunto e faremo un piano per l’attivazione, dal 30 marzo, del provvedimento che potrà riguardare tutto il personale a rotazione e garantendo ovviamente il servizio», ha dichiarato Foti.
Utenza giù del 90 per cento
Il calo del servizio, rimodulato in questa fase di divieti agli spostamenti per l’epidemia di Coronavirus, che ha intaccato in maniera drammatica tutto il comparto del trasporto pubblico, arriva al 50 per cento. L’utenza è crollata del 90 per cento. Caso emblematico la metro: i 155mila passeggeri giorno dei periodi normali sono crollati a 10mila. Sui tram, riporta Repubblica, il servizio è calato del 48 per cento mentre l’utenza è diminuita dell’89 per cento.
“Manteniamo il servizio e vogliamo continuare a farlo – ha detto Foti -, ma ci preoccupa che a livello nazionale non ci siano ancora stati interventi economici per il nostro comparto. Chiediamo che ci vengano riconosciute anche la produzione del servizio non fatta e i ricavi. Oggi l’unica operazione che possiamo, con grande dispiacere, è la richiesta del Fondo Bilaterale di Solidarietà, un intervento a tutela dei lavoratori e del loro futuro e dell’azienda”.