Gli autisti sono rimasti senza bagni
Ne aveva parlato qualche giorno fa il nostro Gianluca Celentano nel suo blog “Vita da autista”, con un articolo dal titolo emblematico: “Anche ai conducenti scappa la pipì”. Nel suo pezzo scrive: “Nel tpl e nel noleggio questo argomento assume due gestioni distinte: sulla linea puoi contare (teoricamente) sui bagni nei rispettivi capolinea mentre nel […]
Ne aveva parlato qualche giorno fa il nostro Gianluca Celentano nel suo blog “Vita da autista”, con un articolo dal titolo emblematico: “Anche ai conducenti scappa la pipì”.
Nel suo pezzo scrive: “Nel tpl e nel noleggio questo argomento assume due gestioni distinte: sulla linea puoi contare (teoricamente) sui bagni nei rispettivi capolinea mentre nel noleggio devi arrangiarti e, se sei una donna autista, il problema è ancora maggiore. Guidare per diverse ore trattenendo una necessità fisiologica non è molto salubre, ma soprattutto crea tensione e meno concentrazione, questo è un dato inconfutabile. In linea di massima chi lavora in un ufficio mette in pausa il pc e va in toilette, per noi che siamo legati a ore di guida questo non è sempre facile da farsi. Da un lato, c’è l’imbarazzo di dover dare qualche spiegazione ai passeggeri sulla nostra privacy, dall’altro, fermare un torpedone in un’area appropriata è questione di fortuna. A volte sei costretto a dover pagare un caffè per usare un bagno pur sapendo che una toilette non si nega a nessuno e che troppi caffè agitano un po’”.
Ecco, nelle ultime ore il dorso umbro de Il Messaggero ha pubblicato un articolo denunciando la situazione vissuta dai conducenti dei bus delle linee urbane di Busitalia: “Autisti senza più bagni, i bus accumulano ritardi: chi guida i bus si arrangia già bussando a qualche esercizio commerciale”.
Nel caso specifico, dopo una segnalazione, la Asl ha chiuso tutti i bagni chimici ai capilinea per condizioni igienico-sanitarie definite “pietose” a causa del fatto che una volta fatti saltare i lucchetti (“le chiavi eranio nelle disponibilità dei soli autisti”, si legge ancora) sono stati presi d’assalto, con la spiecevole conseguenza di trovarsi siringhe accanto al water.
In attesa di trovare una soluzione per i conducenti di Busitalia, gli autisti sono costretti ad arrangiarsi quando l’impellenza chiama, fermandosi in qualche bar o altro esercizio commerciale con un bagno a disposizione, interrompendo il servizio, con ovvie conseguenze sui tempi di percorrenza.