Giovannini: «Serve una piattaforma nazionale per la mobilità»
«Il tema dello sharing mobility sta evolvendo molto rapidamente. Qualcuno pensava, quando ho cambiato nome al ministero, che la mobilità sostenibile e le infrastrutture sostenibilità insieme, fossero un un vezzo legato ai mie trascorsi. In realtà da un anno a questa parte si parla di questi temi. È in atto un cambiamento culturale che è […]
«Il tema dello sharing mobility sta evolvendo molto rapidamente. Qualcuno pensava, quando ho cambiato nome al ministero, che la mobilità sostenibile e le infrastrutture sostenibilità insieme, fossero un un vezzo legato ai mie trascorsi. In realtà da un anno a questa parte si parla di questi temi. È in atto un cambiamento culturale che è stato influenzato anche da eventi esterni: dalla pandemia al rincaro delle materie prime e del carburante». Così il ministro delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, intervenuto alla conferenza stampa promossa da Assosharing che a un anno dalla sua nascita ha riunito i principali stakeholders del settore per discutere dei principali nodi strategici che hanno attraversato i primi mesi di attività dell’associazione.
«Bisogna passare dal tema del traposto pubblico locale alla mobilità locale», ha aggiunto il titolare del Mims «perchè se separato dal resto il trasporto pubblico locale rischia di non cogliere le grandi opportunità offerte dalla mobilità intermodale». «Nella legge sulla concorrenza – ha aggiunto Giovannini – è in discussione un possibile emendamento con una delega al governo sul tema della mobilità locale perché abbiamo bisogno di fare un salto tecnologico, organizzativo con tutte le specificità che ci sono sui territori ma dando anche delle regole al settore».
Un secondo aspetto non meno importante è la trasformazione digitale e tecnologica di questo settore. Sono usciti i dati sulle vendite di biciclette con la forte espansione nelle vendite nel 2020. «Questo vuol dire – chiosa Giovannini – che è in atto un cambiamento culturale e questo cambiamento va sostenuto. Sull’integrazione a livello territoriale lo sviluppo di una piattaforma nazionale di mobilità che integri quelle già esistenti è la direzione verso cui dobbiamo andare. Il cambio culturale è anche nelle amministrazioni e bisogna rafforzare la figura del mobility manager».