Giovanni De Filippis, Industria Italiana Autobus è il leader di mercato
Ingegnere, napoletano, 53 anni, 20 dei quali trascorsi nel Gruppo Fiat, 5 in AugustaWestland (elicotteri) e poi il passaggio in Datalogic. Giovanni De Filippis dal luglio scorso è l’amministratore delegato di Industria Italiana Autobus. Un capo d’azienda che guarda al futuro con grande speranza e fiducia: «Dopo una vita trascorsa all’estero, sono onorato di poter […]
Ingegnere, napoletano, 53 anni, 20 dei quali trascorsi nel Gruppo Fiat, 5 in AugustaWestland (elicotteri) e poi il passaggio in Datalogic. Giovanni De Filippis dal luglio scorso è l’amministratore delegato di Industria Italiana Autobus. Un capo d’azienda che guarda al futuro con grande speranza e fiducia: «Dopo una vita trascorsa all’estero, sono onorato di poter contribuire a scrivere una pagina di storia industriale italiana così importante in un settore strategico come quello in cui opera IIA».
Giovanni De Filippis oggi com’è composta la compagine societaria di IIA?
«Una compagine eterogenea, ma sa cosa le dico? Ognuno di questi tre soggetti contribuisce in modo importante alla ripartenza di questo gruppo».
Rinascita?
«Le immatricolazioni di quest’anno e la riapertura dei due stabilimenti italiani sono da considerarsi elementi di grande importanza».
Facciamo un passo indietro, in che modo questi soggetti sono stati in grado di rilanciare il gruppo?
«I tre soci oltre al loro contributo finanziario hanno supportano Industria Italiana Autobus in modi complementari: Invitalia attraverso un progetto volto al rinnovamento dello stabilimento di Flumeri, Leonardo con supporto manageriale e di relazione con gli istituti di credito, Karsan è un partner industriale fondamentale. Ai tre va riconosciuto il fondamentale supporto».
Ci può dire dove state producendo tutti questi autobus?
«La ringrazio della domanda che mi dà la possibilità di parlare in modo un po’ più articolato dei siti produttivi. IIA attualmente ha il polo di progettazione e sviluppo a Bologna e tre centri produttivi. Il primo è lo storico stabilimento Menarini, sempre a Bologna, il secondo è quello di Valle Ufita e poi abbiamo la possibilità di produrre in casa del nostro socio Karsan a Bursa, in Turchia».
Come è distribuita la produzione?
«Nel 2019, così come negli anni precedenti, la produzione si è concentrata nello stabilimento turco, ma ora le cose sono cambiate».
In che modo?
«Dal dicembre del 2019 il baricentro produttivo è stato riportato in Italia».
L’INTERVISTA INTEGRALE SARA’ PUBBLICATA SUL NUMERO DI GENNAIO DI AUTOBUS