Ne aveva già parlato in radio, per l’esattezza a Radio 24, qualche settimana fa. Arrigo Giana, presidente Agens e amministratore delegato Atm, torna a parlare – intervistato dal dorso economico del Corriera della Sera – della proposta di legge Agens per regolare lo sciopero nel trasporto pubblico.

Giana, infatti, dice: «Le sigle minori (e dunque non Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Faisa, ndr) hanno come ragion d’essere l’opposizione aprioristica a ogni trattativa. Pur avendo una rappresentatività ben al di sotto del 10%, queste organizzazioni sfruttano la loro natura sindacale per proclamare scioperi continui che, nonostante la scarsa adesione, creano enormi disagi […] L’effetto annuncio è sufficiente a spingere molti utenti a rinunciare agli spostamenti oppure a prendere l’auto, con le immaginabili conseguenze negative».

Ecco, il diritto di sciopero è sacrosanto, riconosciuto e garantito dalla Costituzione. Ma lo è, sottolinea Giana, anche il diritto alla mobilità: «La nostra proposta va nella direzione di contemperare due diritti protetti dalla Carta. Lo sciopero dovrebbe essere una extrema ratio nelle relazioni sindacali: andrebbe riservato alle organizzazioni che davvero le curano e quindi capaci di esercitarlo a ragion veduta».

Nel corso dell’intervista realizzata da Francesco Bertolino, spiega: «La nostra proposta ha tre punti. Il primo prevede la riserva del diritto di sciopero a livello nazionale alle organizzazioni firmatarie dei contratti collettivi nazionali e a livello aziendale alle sigle firmatarie degli accordi aziendali. Le altre dovrebbero prima indire un referendum fra i lavoratori e ottenere almeno il 40% dei voti degli aventi diritto a favore dello sciopero […] Andrebbe assegnato alla Commissione di garanzia sugli scioperi, un’autorità indipendente, il potere di vagliare le motivazioni degli scioperi indetti. Non è possibile che, un venerdì sì e uno no, le organizzazioni minori si diano il cambio per proclamare scioperi per questioni che esulano dal contesto dei trasporti […] Auspichiamo una dichiarazione preventiva di adesione allo sciopero proclamato in modo da poter organizzare il servizio in base alle presenze confermate e da poter dare informazioni agli utenti su quali linee funzioneranno e quali no».

Ma il numero uno Agens ha parlato anche del rinnovo del contratto collettivo nazionale. La situazione è la seguente: i sindacati degli autoferrotranvieri hanno presentato la loro proposta per il rinnovo del contratto collettivo nazionale. E la richiesta è di aumentare i salari del 18%». Una richiesta, però, difficile da esaudire secondo l’AD di Atm Milano: «Si tratta di un incremento enorme in un settore che non sta certo macinando profitti, ma siamo pronti alla trattativa purché sul tavolo ci sia anche il tema della produttività. Nei bilanci delle aziende non ci sono risorse sufficienti a esaudire la pretesa di un incremento retributivo del 18%. Né si possono trovare nel fondo nazionale dei trasporti […] Dobbiamo trovare altrove margini che consentano di venire incontro alle comprensibili rivendicazioni salariali dei lavoratori, senza perciò compromettere l’equilibrio finanziario del trasporto pubblico locale. L’unica soluzione è aumentare la produttività». Come? Aumentando la i chilometri percorsi per turno, chiosa Giana.

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