Genova, 650 milioni per tram o filobus
Il Comune di Genova ha presentato al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti un dossier sui sistemi di trasporto rapido di massa che l’amministrazione ligure vuole realizzare sul proprio territorio. In soldoni Genova ha chiesto 650 milioni di euro per finanziare 4 nuove linee di trasporto pubblico con filobus o tram. Genova, tram o filobus? Per quanto riguarda la […]
Il Comune di Genova ha presentato al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti un dossier sui sistemi di trasporto rapido di massa che l’amministrazione ligure vuole realizzare sul proprio territorio. In soldoni Genova ha chiesto 650 milioni di euro per finanziare 4 nuove linee di trasporto pubblico con filobus o tram.
Genova, tram o filobus?
Per quanto riguarda la tecnologia, non è stato ancora deciso se si punterà su filobus o tram. Non è esclusa, però, anche un’opzione mista, magari con tram in Valbisagno e filobus sugli altri tre assi, anche se questo avrebbe una serie di controindicazioni soprattutto di gestione. «Quale che sia la tecnologia che si sceglierà, è un dato consolidato che il nuovo sistema di trasporto pubblico si svilupperà su quattro assi di forza destinati a mezzi che, in ogni a caso, saranno a trazione elettrica e quindi non inquinanti, e si muoveranno su percorsi protetti, cordolati, tranne che in corrispondenza degli incroci e in alcuni brevi tratti», sottolinea Enrico Musso, responsabile del gruppo di lavoro del Cieli (Centro italiano per la logistica i trasporti e le infrastrutture) che sta elaborando il Pums.
Genova, il tpl come obiettivo
La giunta Bucci ha deciso di puntare, quindi, sulla monorotaia per Erzelli e sui quattro assi previsti dal Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) per nuove linee di tram o filobus per la Valbisagno, il centro, il levante e il ponente. E la scelta è stata formalizzata dalla delibera approvata poco prima di Natale: «Si va dal collegamento tra Erzelli e l’aeroporto con monorotaia alle linee filoviarie o tramviarie, ma rigorosamente in sede protetta e preferenziata – spiega il vicesindaco e assessore alla Mobilità Stefano Balleari – Non ci sarà un unico sistema ma una combinazione. E sarà potenziato e riordinato il polo di Brignole come hub di interscambio tra i mezzi».