Rispetto a quanto messo a segno dai” fratelli maggiori” sopra le otto tonnellate, che ha gennaio hanno fatto registrare 482 immatricolazioni (+56% sul medesimo mese 2023), i leggeri frenano. Di poco, ma frenano: a gennaio 2024, secondo i dati raccolti ed elaborati dall’Anfia, le targhe degli autobus sotto le otto ton si fermano a quota 84, contro le 96 dello scorso anno a gennaio: -12,5%.

Certo, è uno stop, ma non è una brusca inchiodata per i leggeri, che in tutto il 2023 hanno messo insieme 1.097 unità.

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Il mercato dei leggeri: i costruttori

Passando in rassegna il mese di gennaio, più della metà dell’immatricolato se lo porta a casa Iveco Bus, con 48 mezzi, pari a una quota di mercato del 57,1%. A quota 18 Daimler Buses-Mercedes-Benz (21,4%), mentre a 5 c’è Ford (6%) e a 4 ecco Fiat (4,8%). Due targhe per MAN, Peugeot, Tecnobus e Volkswagen (2,4%). Isuzu timbra il cartellino con una immatricolazione (1,2%).

Motorizzazioni, lunghezze e geografia

L’88% delle 82 immatricolazioni sotto le otto ton è mossa da motore a combustione interna diesel (74 unità). Quattro (pari al 4,7%) sono invece i mini/midibuse elettrici a batteria, tre i metano e tre gli ibridi gasolio-elettrico.

62 veicoli misurano tra i 6,10 e i 7,99 metri, 15 invece si collocano tra gli 8 e i 9,99 metri. Sono 7 i minibus fino ai 6,09 metri.

Il Sud e le Isole guidano la classifica con 35 immatricolazioni, segue il Nord con 33 (17 nel Nord Ovest e 16 nel Nord Est), mentre nel Centro se ne contano 16.

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