Gara campana, i ‘piccoli’ fanno ricorso al Tar
La maxi gara campana per il trasporto pubblico finisce sul tavolo del Tar. La prima udienza è prevista per il 21 marzo, tra due giorni. Il ricorso è stato firmato dalle aziende private medio piccole della provincia di Napoli, che contestano i requisiti del bando pubblicato ai primi del 2018. La maxi gara per il […]
La maxi gara campana per il trasporto pubblico finisce sul tavolo del Tar. La prima udienza è prevista per il 21 marzo, tra due giorni. Il ricorso è stato firmato dalle aziende private medio piccole della provincia di Napoli, che contestano i requisiti del bando pubblicato ai primi del 2018.
La maxi gara per il tpl della Campania
222 milioni di euro all’anno per un affidamento decennale: queste le cifre del bando pubblicato da Regione Campania, con l’Agenzia campana per la mobilità sostenibile (Acamir) come stazione appaltante. La gara per il servizio pubblico di tpl in Campania si compone di quattro lotti. Il primo coinvolge il comune e la provincia di Salerno, per un corrispettivo di 57.727.272,73 all’anno per una percorrenza di 28,4 milioni di veicoli/km anno. Il secondo riguarda il bacino di Avellino e Benevento: in gioco 20,6 milioni di veicoli/km annui per 38.636.363,64 euro. Terzo lotto: bacino di Caserta, 16,2 milioni di veicoli/km annui per 31.363.636,36 euro. Infine, la provincia di Napoli, che naturalmente vale il bacino più massiccio: 35,2 milioni di veicoli/km per ben 95 milioni di euro all’anno. Il servizio, si legge, «sarà regolato da un contratto di concessione nell’ambito del quale i ricavi della vendita dei titoli di viaggio in aggiunta al corrispettivo erogato dall’Ente affidante, sono attribuiti all’affidatario del servizio che dovrà sostenere, nei limiti ed alle condizioni contenute nella documentazione di gara, oltre al rischio industriale, anche il rischio commerciale connesso al conseguimento dei proventi del traffico».
Requisiti troppo stringenti per i piccoli
Ma il bando è andato presto incontro a un ricorso al Tar. Un drappello di bus operator privati della provincia di Napoli ha contestato i criteri della gara. Secondo quanto quanto riportato sulla stampa locale, le imprese sostengono che i requisiti del lotto partenopeo previsti nel bando e che da solo vale 100 milioni l’anno, sarebbero troppo elevati, cosa che renderebbe difficile l’accesso alle imprese medio-piccole. L’udienza è fissata per il 21 marzo. Due giorni dopo scadrà il termine del bando per le domande, anche se non è esclusa una proroga.