Gara Tpl Toscana, il Consiglio di Stato si è pronunciato sulla gara del trasporto pubblico locale su gomma regionale. Si apre la via alla Regione Toscana per la stipula il contratto di trasporto pubblico locale con “Autolinee toscane”, che si era aggiudicata la gara per tutta la Toscana. Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi lo ha annunciato con un post su Facebook. “Trasporto pubblico locale su gomma, abbiamo vinto noi. Cioè hanno vinto i cittadini che prendono i pullman e i lavoratori. Il consiglio di Stato giudica legittimo l’operato della Regione Toscana che ha affidato il trasporto regionale su gomma ad un’unica società”, cioè Autolinee Toscane, che fa parte del colosso francese dei trasporti Ratp.

Gara Tpl Toscana

Gara Tpl Toscana, i punti salienti

Il Consiglio di Stato ha infatti respinto tutti gli appelli proposti da Mobit Scarl e confermato la legittimità della condotta dell’amministrazione regionale. La sentenza dice chiaro che è  legittimo il lotto unico regionale, ovvero una gara per il trasporto locale in tutta la Toscana da assegnare in blocco. E’ legittimo perché, spiegano i giudici, si tratta di una materia su cui la scelta della Regione è discrezionale e gli atti di gara sono comunque stati a suo tempo visionati dall’Autorità garante per la concorrenza di mercato che aveva segnalato solo alcune modifiche da apportare immediatamente recepite dalla Regione. La sentenza del Consiglio di Stato chiarisce anche in via definitiva che è legittima in base al regolamento comunitario 1370 del 2007 la partecipazione di Ratp al cui gruppo fa capo Autolinee Toscane. Quanto alla richiesta della Regione, a tutti e due i concorrenti, di presentare un secondo Pef, il piano economico e finanziare, per superare i vizi iniziali messi in evidenza dal Tar e che i documenti di ambedue contenevano, anche su questo il Consiglio di Stato si è pronunciato positivamente. Dopo la sentenza del tribunale amministrativo, Mobit aveva chiesto di buttare all’aria l’intera gara. Ma i Pef, spiega il Consiglio di Stato, sono documenti giustificativi, che non alterano l’offerta economica: semplicemente spiegano perché sta in piedi. L’offerta rimane quella iniziale e dunque non c’era bisogno di bandire una nuova gara.

 

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