di Gianluca Celentano (conducente bus)

Ho perso il conto del numero di autobus andati a fuoco dall’inizio dell’anno. Un’escalation imbarazzante per le aziende e traumatica per i conducenti. Per fortuna, anche sul recente incendio avvenuto a Massa Marittima piuttosto che ieri a Seveso, non ci sono sono state vittime e i soccorsi stati pronti ed efficienti.

Atac

Quella degli incendi, non sembra essere una prerogativa della romana Atac, cui qualcuno aveva sollevato qualche dubbio sulla frequenza dei fenomeni, ma molto verosimilmente il fenomeno è legato all’utilizzo obbligatorio, a causa degli scarsi fondi, di vetture ormai vecchie e logore per garantire il servizio pubblico. Oltre che alla carenza di manutenzione…

Dai capolinea, dalle rimesse e dal web…

I colleghi commentano indignati e preoccupati questi fenomeni, comprendendo che la riduzione di risorse si tradurrebbe anche in ulteriore precarietà e disoccupazione. Mai come oggi ho percepito la volontà di molti colleghi a voler cambiare mestiere, per approdare in un settore meno problematico, una scelta difficile per noi autisti che in un certo senso siamo legati nel DNA a questa appassionante professione autonoma e di auto-responsabilizzazione. Ne so qualcosa…

Il futuro non sarà roseo

Inutile domandarci il perché non ci siano più autisti capaci e con esperienza, anzi, come già scritto in altri racconti, se le cose non cambiano il futuro non sarà certo roseo. Tra i tanti commenti, molti preferiscono astenersi da un giudizio che comunque è unanime, perché ormai sono stremati da un sistema eccessivamente e malamente privatizzato.

Gl annunciati tagli

Il grido d’allarme è stato lanciato anche a Bergamo dall’amico Antonio Scaini, segretario Fit Cisl, il quale non usa mezzi termini per denunciare la gravità dei prossimi annunciati tagli nazionali. Come sanità e scuola anche il trasporto pubblico deve essere garantito. La speranza, se di speranza vogliam parlare, sembra gravitare su qualche retromarcia governativa, ma nel frattempo, apprendo che solo nel capoluogo orobico, le previsioni parlerebbero di ben 2,5 mln di euro in meno, una cifra pari a una riduzione di un milione e mezzo di chilometri distribuiti sulle aziende bergamasche.

E i posti di lavoro in meno? Le maggiori società, non solo bergamasche, potrebbero registrare anche obbligatori tagli al personale conducente e questo, in percentuale alla loro riduzione di risorse economiche.

Chiaramente, in questo quadro, la scure scenderebbe sulla testa dei precari, in un paese dove gli autisti di bus quarantenni sono troppo spesso dimenticati dal tpl, e anche qui, come molti, ne so qualcosa…

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