Convegno Nazionale Asstra, la sostenibilità tiene banco
Elettrificazione e biometano. Ma non solo. Anche diesel di ultima generazione e sharing mobility. Questi i temi che hanno animato la terza sessione del Convegno Nazionale Asstra che è riuscita nell’intento di non cadere nelle trappole ideologiche. La tavola rotonda, infatti, ha colto nel segno mettendo a confronto visioni diverse, se non contrapposte, per un […]
Elettrificazione e biometano. Ma non solo. Anche diesel di ultima generazione e sharing mobility. Questi i temi che hanno animato la terza sessione del Convegno Nazionale Asstra che è riuscita nell’intento di non cadere nelle trappole ideologiche. La tavola rotonda, infatti, ha colto nel segno mettendo a confronto visioni diverse, se non contrapposte, per un trasporto sostenibile. Edo Ronchi, presidente Fondazione sviluppo sostenibile, per esempio, è certo che «il trasporto pubblico a elevata qualità ambientale è alla base della smart city e le forme di innovazione devono integrarsi l’una con l’altra e non devono competere ma cooperare. La vera sfida il trasporto privato»
Sostenibilità in modi diversi
Per Paolo Gandolfi, Membro IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni Camera dei Deputati, è «fondamentale aumentare la quota del trasporto pubblico, soprattutto nelle città medio piccole e nei sistemi regionali. È necessario continuare a finanziare le aziende, aumentare i sistemi di trasporto di massa e avere una più mirata pianificazione dei sistemi urbani. E in questo senso le Agenzie hanno e avranno un ruolo sostanziale».
Ctm Cagliari con Uitp
Sulla stessa linea Roberto Murro, presidente Ctm e membro giunta Asstra, che ha dichiarato che «è necessario penalizzare il mezzo di trasporto privato e puntare su sistemi alternativi. La Ctm di Cagliari, per questo motivo, è stata l’unica azienda italiana a partecipare al progetto ZeEus di Uitp e i risultati sui filobus sono stati davvero molto importanti. Noi comunque non ci fermiamo e continuiamo a investire nel settore dell’elettrico acquistando altri 57 bus ad emissioni ridotte, elettrici ed ibridi. Un investimento, questo, che ci consente di tenere l’età media del parco circolante sotto gli 8 anni. Ci vuole coraggio per cambiare le cose, noi ce lo mettiamo tutto».
Eni e Enel, due facce della stessa medaglia
Ma sarà davvero l’elettrico a tenere banco nel prossimo futuro. A non avere dubbi è Diana Maria Pacchioni, di Enel X, struttura «che consta di 4 aree di business: industria, mobilità, home e city. Nel particolare nella mobilità elettrica non offriamo l’autobus ma realizziamo l’infrastruttura, non solo in Italia ma in tutto il mondo. Il gruppo Enel produce circa il 44 per cento dell’energia da fonti rinnovabile e le batterie degli autobus, ma non solo, ci aiutano a stabilizzare il sistema, poiché le fonti rinnovabile, com’è noto, sono fonti stagionali. Stiamo testando soluzioni elettriche ‘chiavi in mano’ per aziende pubbliche e private. Operiamo a Barcellona, in Colombia, in Cile ma anche in Italia in un progetto Life+ in Toscana».
Elettrico sostenibile? Dipende…
Elettrico? Dipende dalla fonte. Ma il carburante liquido è ancora la fonte migliore. Lo dice Giacomo Rispoli, Eni, che ricorda che «in Cina il 70 per cento dell’energia è prodotta dal carbone, ed è questa la cause principale dell’inquinamento delle città cinesi che presentano un’aria irrespirabile anche se, ed è qui il paradosso, in queste stesse città circolano il maggior numero di autobus elettrici al mondo . L’elettrico è importante, ma è fondamentale analizzare dove questa energia viene prodotta. Come Eni stiamo sviluppando sistemi alternativi e, per esempio, l’HVO è uno dei fiori all’occhiello. Con Gtt di Torino stiamo sperimentando il nostro Eni Diesel Plus su un loro autobus Euro 3 che ha certificato una diminuzione del 40 per cento di particolato rispetto allo stesso autobus alimentato con un gasolio tradizionale. Continueremo la sperimentazione sui vaporetti di Venezia e su altri mezzi di altre città italiane».
Iveco Bus, meglio l’ibrido
Sulla stessa linea Davide Pollano, Iveco Bus South Europe Business Director che apre dicendo che «la transizione energetica per Iveco Bus significa un mix tra elettromonilità, gas e combustibili alternativi come il biodiesel. Nel settore dell’elettrico Iveco è presente con il brand Heuliez e nel particolare con il Gx Elec che sarà disponibile da maggio. La nostra offerta elettrica si completa con il Daily electric e con gli autobus ibridi. In quest’ultimo segmento siamo i leader in Francia mentre la quota di mercato in Italia è praticamente totalitaria. Nel segmento degli ibridi stiamo lanciando una nuova tecnologia con ultracapacitori che sarà ancora più efficiente di quella attuale. Gli ibridi consentono una riduzione dei consumi del 30 per cento e, rispetto all’elettrico, vincono per performance, flessibilità e costi».