Flixbus è salva, cancellato l’emendamento al Milleproroghe
Il governo fa dietrofront, Flixbus è salva. È stato infatti pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto approvato in Consiglio dei Ministri martedì 11 aprile, che conferma l’eliminazione della norma inserita nel decreto Milleproroghe, che avrebbe minacciato l’attività italiana di Flixbus. Incondi, Flixbus: «Una vittoria di tutti» In una nota diramata ieri sera dai propri uffici, il […]
Il governo fa dietrofront, Flixbus è salva. È stato infatti pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto approvato in Consiglio dei Ministri martedì 11 aprile, che conferma l’eliminazione della norma inserita nel decreto Milleproroghe, che avrebbe minacciato l’attività italiana di Flixbus.
Incondi, Flixbus: «Una vittoria di tutti»
In una nota diramata ieri sera dai propri uffici, il vertice italiano del gruppo Andrea Incondi esulta: «Speriamo che in questo modo si ristabilisca la certezza del diritto. Il salvataggio di Flixbus non è la vittoria di uno, ma di tutti: di tutte le aziende che lavorano ogni giorno al nostro fianco; della concorrenza, grazie a cui gli italiani continueranno a poter decidere come viaggiare; di chiunque voglia scegliere di investire in Italia, perché si è finalmente dato un segnale sulla certezza delle leggi. Sembra che il Governo abbia voluto mettere la parola fine a questa vicenda, contribuendo a ristabilire il principio della certezza del diritto in Italia. A questo punto, anche per i tanti che si sono spesi a nostro sostegno in questa battaglia, vogliamo continuare a considerare l’Italia un Paese credibile e riteniamo che la decisione presa dal Governo sia un segnale che va in questa direzione. Viva Flixbus, viva la libertà di viaggiare».
La norma anti-Flixbus
La vicenda è arcinota. Il decreto Milleproroghe approvato in febbraio dal parlamento contiene un breve emendamento che sancisce come solo gli «operatori economici la cui attività principale è il trasporto di passeggeri su strada» possano effettuare il servizio su scala interregionale. Un passaggio che, di fatto, era pensato per mettere fuori legge Flixbus, che opera attraverso una piattaforma web e si occupa di marketing e logistica, mentre il servizio è a carico di imprese partner che operano sul territorio. Anav ha sostenuto fortemente il provvedimento («Siamo lieti che Governo e Parlamento abbiano manifestato la giusta sensibilità rispetto a un tema così importante – così il presidente Vinella -, non solo per la nostra categoria ma soprattutto per la serenità degli utenti dei servizi di trasporto a lunga percorrenza, con garanzia di una sempre più ampia qualità, efficacia e sicurezza del trasporto con autobus). Tuttavia, la Camera la Camera, pochi giorni dopo l’approvazione con la fiducia del Milleproroghe, ha accolto tre ordini del giorno presentati da Boccadutri, Mazziotti e Capezzone, che impegnano «ad adottare ogni atto normativo utile, per rimuovere ogni ostacolo alla piena attività di soggetti già attivi sul mercato dei servizi automobilistici di linea interregionale».
Inizialmente si pensava che l’intervento del governo sarebbe stato contenuto nel ddl Concorrenza. Cosa che non è accaduta, suscitando non poche preoccupazioni in Flixbus. Nel contempo è partita una petizione volta a sostenere il salvataggio del gruppo tedesco entrato nel mercato italiano due anni fa. Ora l’intervento del governo, che chiude una vicenda che non mancherà di lasciare l’amaro in bocca nelle file di Anav, che aveva sposato il percorso dell’emendamento.