Flixbus Marozzi, il matrimonio pugliese
Flixbus Marozzi, le due aziende stringono un accordo commerciale. Dal prossimo dicembre i collegamenti da e per la Puglia effettuati da Marozzi saranno garantiti da Flixbus. Rimarranno invece operative e in vendita sul sito www.marozzivt.it la linea che collega la Regione Basilicata a Bologna, Milano e Torino e le linee regionali che collegano la Regione Lazio […]
Flixbus Marozzi, le due aziende stringono un accordo commerciale. Dal prossimo dicembre i collegamenti da e per la Puglia effettuati da Marozzi saranno garantiti da Flixbus. Rimarranno invece operative e in vendita sul sito www.marozzivt.it la linea che collega la Regione Basilicata a Bologna, Milano e Torino e le linee regionali che collegano la Regione Lazio con la Campania.
Flixbus Marozzi, Vinella: “abbiamo contribuito a rafforzare il servizio interregionale”
«Dopo anni nei quali, grazie al servizio e all’alta qualità di Viaggi & Turismo Marozzi, abbiamo contribuito a rafforzare il servizio interregionale del trasporto su autobus. Crediamo sia giunto il momento più adatto per focalizzare le nostre attività, i nostri sforzi e le nostre risorse sui settori prioritari del Gruppo lasciando il mercato della lunga percorrenza con origine e destinazione la Puglia». Lo ha annuncia Giuseppe Vinella, consigliere delegato della società Viaggi & Turismo Marozzi «Per continuare a garantire alla Puglia un valido servizio di connessioni interregionale, abbiamo avviato una collaborazione commerciale con Flixbus che, in questi anni, si è radicata sul territorio con un’offerta di elevata qualità».
Flixbus Marozzi, da dicembre cambia tutto
Da dicembre quindi, i collegamenti effettuati oggi dalla società pugliese continueranno a essere garantiti dalla compagnia FlixBus, grazie a un accordo di collaborazione sottoscritto tra le due realtà. Le tratte interregionali della società Viaggi & Turismo Marozzi con origine e destinazione la Puglia, con alcune ottimizzazioni, con partenza da inizio dicembre, saranno acquistabili da oggi, 24 ottobre, sul sito www.flixbus.it, tramite App e nelle quasi 8.000 agenzie viaggio affiliate su tutto il territorio. Rimarranno invece operative e in vendita sul sito www.marozzivt.it la linea che collega la Regione Basilicata a Bologna, Milano e Torino e le linee regionali che collegano la Regione Lazio con la Campania.
Flixbus Marozzi, Andrea Incondi: “la Puglia da sempre un hub strategico”
«Raccogliamo con entusiasmo il testimone che ci passa Marozzi e lavoreremo perché qualità e servizi siano sempre più efficienti» conferma Andrea Incondi, Managing Director di FlixBus Italia. «La Puglia, da sempre, è stata un hub strategico per il nostro network. Con la sua ricchezza di tesori artistici e naturali, questa Regione è una delle mete turistiche più ambite al mondo, ma è anche un territorio nel quale l’urgenza di avere collegamenti sempre più efficienti – per spostamenti di piacere ma anche per necessità di studio e lavoro – è fortemente sentita. Conosciamo bene la richiesta di connessioni interregionali sempre più capillari da parte, soprattutto, dei giovani: per questo, stiamo già lavorando per estendere la disponibilità dei nostri servizi a nuove città». Grazie a questa collaborazione commerciale, tutti i passeggeri che si muoveranno da e verso la Puglia potranno godere di una rete di linee su gomma sempre più efficace e interconnessa, beneficiando di maggiori frequenze e delle numerose città del network FlixBus, con soluzioni in grado di garantire un’alternativa economia, sostenibile e confortevole all’auto privata.
Flixbus Marozzi
«È un accordo che punta a garantire ai Clienti della Regione Puglia una continuità di offerta di alta qualità nella mobilità di lunga percorrenza grazie alle soluzioni che FlixBus è in grado di offrire a tutti. In questo modo, Marozzi, pur uscendo da questo territorio, si è premurata di garantire continuità di collegamenti diretti verso Roma, Siena, Firenze e Pisa grazie alla disponibilità e collaborazione con FlixBus» conclude Vinella.
https://www.autobusweb.com/marozzi-licenziamenti-trattativa-conclusa/
Flixbus, la storia
Flixbus. La fondazione risale al 2011, ma è dal 2014 che il nome della startup inizia ad essere sulla bocca di tutti: gli autobus low cost con livrea verde fluo hanno conquistato Germania, Francia, Italia e tanti altri mercati minori del centro Europa spingendosi verso le periferie, sparigliando le carte del settore. L’ascesa di Flixbus ha chiamato al “salto nella gomma” più d’una compagnia ferroviaria statale, con magri risultati (Fs in Italia, Sncf in Francia, Obb in Austria… quest’ultima poi riassorbita dalla stessa startup tedesca).
Una marcia che ha lasciato dietro di sé anche gli strali di chi non ha mai mancato di accusare la piattaforma tedesca di concorrenza sleale, specialmente in Italia (ma anche in Svizzera, per altri motivi, non sono mancate le voci contro).
«Bene o male, l’importante è che se ne parli»: l’abusatissimo adagio firmato Oscar Wilde torna buono ancora una volta in riferimento a una ex startup che, dopo aver rivoluzionato il settore degli autobus a lunga percorrenza allargandosi anche agli Stati Uniti, ha debuttato nel campo del ferro prima occupandosi di marketing e bigliettazione per il vettore Locomore, in Germania, e poi lanciando l’offerta Flixtrain. E che si appresta a lanciare il servizio di car pooling Flixcar, una risposta alla novità Blablabus firmata dal leader del settore delle auto in condivisione Blablacar.
Flixbus assalta la diligenza. Con Meinfernbus in pancia
Nel 2015 la startup incorpora Meinfernbus. L’annuncio è quello di una fusione, ma di fatto il logo Meinfernbus scompare mentre per il logo e la livrea Flixbus inizia l’ascesa. In breve la startup degli autobus low cost fa incetta di riscontri sul mercato tedesco, dove oggi è leader incontrastata con una quota di mercato che supera l’80 per cento.
Flixbus non ha mancato di lasciare vittime dietro di sé: Berlin Linien, il vettore su gomma di Deutsche Bahn in ambito domestico, ha cessato le attività nel settembre 2016. Ma torniamo agli albori. Dopo la Germania, è la volta della Francia, dove la novità verde fluo debutta a maggio 2015 approfittando delle liberalizzazioni targate Macron, allora ministro dell’economia all’Eliseo.
Il debutto di Flixbus in Italia
Passano poche settimane, e nell’estate 2015 Flixbus fa anche il suo ingresso nel mercato italiano. Il network, allora, poteva contare su 650 autobus, 300 destinazioni, 15 paesi, oltre 20 milioni di passeggeri trasportati. I giornalisti di Autobus hanno sperimentato il livello del servizio durante un viaggio tra Milano e Monaco di Baviera.
A fine anno è tempo di debuttare anche nei Paesi Bassi. A inizio 2016 Flixbus punta verso est: nella “rete” finiscono Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Polonia, Slovenia e Croazia. In primavera il network si allarga al Regno Unito, col lancio del collegamento Londra-Parigi. Poco dopo ecco la Spagna: nel ventaglio dell’offerta verde fluo vengono calendarizzati, inizialmente, due collegamenti quotidiani tra Barcellona e la Francia e l’Italia.
Anche Megabus sotto il rullo compressore. Arriva Busitalia Fast…
Tra i passi fondamentali del cammino di espansione di Flixbus c’è l’assorbimento del principale rivale della startup, Megabus: tutte le linee internazionali in Germania, Italia, Francia, Paesi Bassi, Belgio e Spagna, oltre ai collegamenti con il Regno Unito operate da Megabus (del gruppo Stagecoach) passano a metà 2016 nella pancia di Flixbus.
La piattaforma tedesca è insomma tra i protagonisti del 2016 dell’autobus, l’annata del rilancio di Busitalia, al centro dell’ambizioso piano industriale di Fs. L’azienda vuole passare dal 6 per cento di market share attuale al 25 per cento nel 2026 nel mercato della gomma pubblica, oltre che un operatore di mobilità integrata e globale. Un progetto che si concretizzerà nella primavera 2017 nel lancio di Busitalia Fast, frutto dell’acquisizione del 51 per cento di Simet, primo tassello di un network che aspira a diventar grande. L’obiettivo? Sbarrare la strada a Flixbus. Una parabola, quella di Busitalia Fast, chiusasi due anni dopo, nel marzo 2019.
Un 2017 targato Flixbus
Flixbus in Italia. Una storia di emendamenti e contro-emendamenti
Il 2017 di Flixbus in Italia è legato alle contorte vicende dei cosiddetti emendamenti anti-Flixbus che sono stati approvati in parlamento per ben tre volte, salvo essere poi ritirati.
In febbraio il primo atto: il Milleproroghe minaccia l’esistenza della startup verde fluo in Italia, o per lo meno il modello di business fin qui utilizzato dai tedeschi, che si fonda sulle collaborazioni con le imprese del territorio. L’emendamento sancisce l’obbligatorietà, per l’azienda capofila dell’ati, di svolgere il servizio di trasporto. Anav è il grande sponsor del provvedimento. Neanche il tempo di approvare la norma… e la politica promette il dietro front. Che arriva.
Il copione successivamente si ripete: un emendamento analogo viene inserito nella Manovrina, e poi ritirato. Ma ecco il terzo round: la stessa norma ricompare nel Decreto sul mezzogiorno, questa volta (sorpresa!) a firma di parlamentari Pd, il cui segretario Matteo Renzi non aveva fatto mancare di schierarsi a favore di Flixbus. Ma ecco che, e siamo all’ultimo episodio, anche questa volta il governo fa dietro front: viene “congelata” la norma anti-Flixbus e rimandata la riforma del settore dei trasporti interregionali a lunga percorrenza a un tavolo di lavoro che dovrà essere convocato dal ministero dei trasporti entro il 30 ottobre. Tavolo poi riunitosi finalmente il 7 dicembre, mentre intanto alla manovra finanziaria vengono allegate nuove proposte di emendamenti anti-Flixbus, poi ritirati o bocciati nel passaggio alla Camera. La fine del 2017 vede la firma di un protocollo d’intesa tra Flixbus e i sindacati sul tema del rispetto del contratto nazionale e delle norme relative alla sicurezza.
Biscotti, la rete Saps passa a Flixbus
L’annata si chiude col botto: quello fisico, avvenuto in Germania ma uditosi fin alle latitudini nostrane, di un Neoplan a due piani alle prese con un ponte un poco più basso della media e tragicamente trasformatosi in open-top (senza conseguenze, fortunatamente); e quello “cronachistico” del trasferimento a Flixbus dell’intera rete di collegamenti Saps, di proprietà di quella famiglia Biscotti che esprime il vicepresidente Anav (ed ex presidente) Nicola Biscotti, che ha sempre benedetto il modello di business dell’azienda tedesca, con la quale aveva iniziato a collaborare tre anni prima.
Un 2018 tra autobus elettrici e rotaia
Il 2018 di Flixbus porta con sé l’inizio di una coraggiosa sperimentazione: viaggi a lunga distanza con autobus elettrici. In Francia e Germania entrano in circolazione, rispettivamente, uno Yutong Ice 12 e un Byd C9, entrambi di fabbricazione cinese. A mollare gli ormeggi è un progetto coraggioso, che vede per la prima volta un operatore di autobus a lunga percorrenza mettere alla prova gli autobus elettrici, una tecnologia che, per ragioni di autonomia e di necessità infrastrutturali, è ritenuta avere un futuro luminoso nel breve termine in ambito urbano.
Diventa realtà anche il progetto Flixtrain: Flixbus investe nella rotaia. L’annuncio ufficiale è arrivato il 6 marzo 2018, ma l’antefatto risale al giugno precedente, quando Flixbus ha registrato in Germania una controllata dal nome, appunto Flixtrain. Il crisma dell’ufficialità racconta di una nuova offensiva lanciata da Flixbus nei confronti di Deutsche Bahn, ora che il mercato tedesco delle ferrovie è stato deregolamentato. In una prima fase, la novità è operativa solo in Germania. Ma la Francia è già nel mirino.
E la primavera 2018 ha visto il debutto sul mercato statunitense. La startup tedesca ha lanciato il 15 maggio 2018 le prime linee a Los Angeles e dalla West Coast verso l’interno del Paese. Pierre Gourdain, direttore generale di Flixbus negli Stati Uniti ha dichiarato che il suo gruppo «Vuole diventare il vettore locale di L.A. Questa è un’avventura che mi affascina molto. Dopo aver soggiornato alcuni mesi negli Usa, sono tornato in Germania e ho detto ai miei colleghi che la West Coast sarebbe diventata il nostro più grande mercato e quello dove troveremo clienti più velocemente. E così siamo partiti». La campagna americana di Flixbus parte di gran carriera grazie a una flotta di 17 autobus di otto società partner diverse. La Russia potrebbe seguire.
Il clamoroso accordo Flixbus – Baltour
Torniamo a percorrere la storia di Flixbus in Italia. Nell’ottobre 2018 viene siglata la partnership che spariglia le carte in tavola (anticipata da Autobusweb). Flixbus e Baltour siglano un accordo e segnano un passo significativo per la crescita del trasporto su gomma in Italia. «Era una guerra impari, abbiamo deciso di non combatterla», le parole di Agostino Ballone. Al network Flixbus si aggiungeranno tutte le tratte nazionali ed internazionali del Gruppo Baltour, incluse quelle del brand Eurolines Italia.
Un accordo che si traduce nello sbarco di Flixbus in Sicilia, ultima regione (Sardegna esclusa) rimasta fuori dalla rete, proprio grazie al “cambio di colorazione” delle corse precedentemente operate da Baltour. Del resto, il 2018 è anche l’anno dell’arrivo in Calabria, grazie alla partnership con Ias e Romano. Nel 2019 è il turno del debutto in Sicilia, ultima regione rimasta esclusa dal network di Flixbus in Italia. L’ingresso in Sicilia è legato alla partnership con Ibla Tour e Fratelli Patti Autolinee.
Sempre 2019 è datata una nuova, ingente acquisizione: Flixbus ha completato l’acquisizione dei brand Eurolines ed Isilines. Le trattative con il gruppo Transdev, proprietario dei due marchi di servizi in autobus su lunga distanza, si sono concluse giovedì 2 maggio. La decorrenza è 30 aprile. A inizio marzo era circolata la notizia dell’inizio delle trattative per l’espansione del gigante verde arancio. I dettagli finanziari sono mantenuti sotto riserbo.
Flixbus, l’orizzonte è Flixcar
Flixcar è il nuovo orizzonte di Flixmobility. Come annunciato da Flixmobility nel luglio 2019, il car pooling si aggiungerà nel 2020 al paniere di offerte messe in campo dalla società verde arancio, nata “sull’autobus” (Flixbus rimane naturalmente il core) e tuffatasi successivamente anche sul settore ferroviario tramite Flixtrain. Intanto Flixbus punta sul sud America e sull’Asia, dove debutterà nel 2020. Flixmobility, la società capogruppo, ha annunciato in un comunicato stampa di aver chiuso un round di finanziamento Serie F guidato da Tcv e Permira, due delle maggiori società di investimento che supportano aziende tecnologiche pubbliche e private. Il capitale raccolto alimenterà l’espansione globale così come il lancio dei nuovi prodotti Flixmobility. Tra cui figura, appunto, Flixcar.