La sostenibilità come chiave per la ripartenza del turismo. Lo sottolinea ancora una volta Flixbus, sulla base dello studio “Il viaggiatore green”, commissionato proprio dal gruppo verde arancio all’istituto di ricerca Squadrati. Risultato? Esiste in Italia una comunità di viaggiatori responsabili disposti ad accogliere la sfida di una rivoluzione ecologica nella mobilità.

La prospettiva di un rilancio del turismo in ottica di sostenibilità, come auspicato dalle istituzioni, offra agli attori del trasporto un’occasione unica per unire le forze e imprimere una svolta alla mobilità in Italia

Andrea Incondi, Flixbus Italia
Flixbus

Flixbus: investire nelle infrastrutture per il turismo sostenibile

«Con una stagione che si preannuncia nuovamente all’insegna del turismo di prossimità e della riscoperta della dimensione locale, si presenta con forza l’urgenza di investire nell’infrastruttura per valorizzare il territorio alla luce della nuova sensibilità ambientale, garantendo ai visitatori un’adeguata rete di trasporti collettivi per spostarsi in modo green verso mete meno battute», sostiene Flixbus in una nota stampa.

«La visione di un sistema di mobilità integrata efficiente ed ecocompatibile, libero dall’uso del mezzo privato, guida da sempre il nostro operato in tutto il mondo», ha affermato Andrea Incondi, Managing Director di FlixBus Italia. «In linea con questa visione, riteniamo che la prospettiva di un rilancio del turismo in ottica di sostenibilità, come auspicato dalle istituzioni, offra agli attori del trasporto un’occasione unica per unire le forze e imprimere una svolta alla mobilità in Italia, e produrre un cambiamento decisivo nella direzione di una società più responsabile».

Lo studio Flixbus – Squadrati sul turismo green

Ma al di là del tema delle infrastrutture, le persone sono consapevoli della necessità di ripensare il proprio modo di viaggiare? È da questa domanda che muove lo studio «Il viaggiatore green», commissionato da FlixBus all’istituto di ricerca Squadrati e somministrato a un campione di 850 Italiani dichiaratamente ecologisti, che dimostra l’esistenza, in Italia, di una comunità di viaggiatori responsabili disposti ad accogliere la sfida di una rivoluzione ecologica nella mobilità.

Lo studio indaga i comportamenti degli Italiani attenti all’ambiente con riferimento al viaggio e, in generale, allo stile di vita, per individuare ipreconcetti e le criticità che rischiano di ostacolare la piena affermazione di una concezione propriamente green del viaggio.

Per rinunciare all’auto servono alternative

Una prima considerazione rilevante: molti intervistati utilizzano l’auto privata per spostarsi, sia in città che fra una città e l’altra, per l’assenza di alternative. Infatti, l’83% dichiara che rinuncerebbe all’uso del mezzo personale se potesse arrivare a destinazione con mezzi collettivi, e il 53% sarebbe pronto a raggiungere la meta con più mezzi, ma meno inquinanti.

Inoltre, anche chi dichiara di avere a cuore l’ambiente vi presta meno attenzione in vacanza: il 44% degli intervistati indica come prioritari il contenimento dei costi, il 17% la brevità del viaggio e il 12% il numero ridotto di cambi; solo per il 4% il contenimento delle emissioni è cruciale nella pianificazione del soggiorno. L’esigenza di comodità in vacanza si riflette nelle preferenze accordate ai mezzi di trasporto: l’auto è la soluzione preferita per le vacanze in Italia, l’aereo per quelle all’estero.

In sintesi, rimarca Flixbus sulla base dello studio, le carenze infrastrutturali vincolano a scelte di viaggio meno ecologiche anche gli italiani più responsabili, che in vacanza diventano inoltre più esigenti a livello di comodità. Per una ripartenza del turismo che abbracci le esigenze di una svolta green è cruciale che gli attori del settore collaborino per rendere l’infrastruttura sempre più efficiente e attrattiva.

«Promuovere un approccio intermodale e responsabile al viaggio sempre e in ogni luogo: è questa, oggi, la sfida che gli operatori del settore sono chiamati ad accogliere nell’ottica di un suo rilancio», ha detto Andrea Incondi. «Promuovere la riscoperta del territorio puntando sempre più su mezzi collettivi e su itinerari meno conosciuti e su una destagionalizzazione dei flussi turistici, a beneficio sia dei visitatori che delle comunità locali: questa è la direzione da intraprendere. Per questo, ora, si valorizzino le infrastrutture pubbliche, rendendole sempre più attrattive per incentivare le opportunità di intermodalità anche in vacanza. Si pensi alle autostazioni, che in molte città rappresentano il vero e proprio biglietto da visita per i turisti».

La mobilità green guidata dai giovani

Un altro ostacolo alla ripresa in chiave green del turismo e della mobilità è rappresentato dalla scarsa consapevolezza dell’anima green dell’autobus, un problema che riguarda soprattutto le generazioni più anziane. Secondo lo studio, l’autobus patisce infatti una maggiore diffidenza sul tema dell’inquinamento rispetto ad altri mezzi come il treno, ritenuto assai più sostenibile: il 65% degli intervistati dichiara che userebbe gli autobus a lunga percorrenza «se non inquinassero», e solo il 9% li userebbeper compiere un viaggio in modo green.

Eppure, l’autobus può sostituire fino a 30 auto su strada, contribuendo significativamente a contenere il livello di CO2, e quindi rappresenta, di per sé, una soluzione green. Il livello di sostenibilità aumenta nel caso di autobus alimentati con fonti di energia alternative, tema caro a FlixBus.

I millenials viaggiano in bus

«Se consideriamo l’evoluzione del settore negli ultimi anni, non possiamo non renderci conto che la vecchia idea dell’autobus come mezzo inquinante è superata. L’impegno degli operatori nel promuovere pratiche di business sostenibili è sempre più evidente, come anche i benefici derivanti dalla ricerca sulle fonti di alimentazioni alternative, che ci auguriamo sia supportata dalle istituzioni cogliendo, per esempio, l’occasione offerta dal PNRR, che all’idrogeno destina risorse per due miliardi», così Andrea Incondi. «L’indagine sui nuovi viaggiatori green dimostra che esiste, in Italia, una comunità sempre più consapevole, e che i tempi sono maturi per una svolta decisiva. Saranno proprio le generazioni più giovani, in assoluto le più responsabili, a guidare questa rivoluzione».

E difatti, l’autobus viene indicato nella ricerca di Squadrati come opzione di viaggio preferita da più di 1 Millennial su 5 (21%) e da quasi 1 su 4 fra gli appartenenti alla Generazione Z (23%), da sempre la fetta predominante del pubblico di FlixBus, complici sì i costi ridotti, ma anche una più spiccata consapevolezza dei benefici derivanti da un approccio intermodale al viaggio. 

D’altronde, se i Millennials (24-39 anni) e la Generazione Z (18-23 anni) si dichiarano propensi a utilizzare mezzi collettivi, i Baby Boomers (54-64 anni) accordano una netta preferenza all’auto privata (68%), confermando l’esistenza di un profondo divario generazionalenelle modalità con cui gli Italiani che dichiarano un orientamento green si relazionano alla mobilità.

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