«Altro che Dl Rilancio per noi è “Dl Rovina”. Questo provvedimento è un disastro: il Governo ha scelto di lasciar morire le aziende private che operano sulla lunga distanza e di favorire aziende che già ricevono finanziamenti pubblici o aziende di Stato, come quelle del trasporto ferroviario e quello aereo» accusa Andrea Incondi, Managing Director di FlixBus Italia. «Nel testo del decreto non ci sarà nulla e dalla Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, neppure mezza parola nella conferenza stampa per presentare il provvedimento del Governo».

Flixbus

Flixbus: altro che Dl Rilancio per noi è “Dl Rovina”

«Le regole della concorrenza verranno travolte e gli effetti saranno devastanti. Capiamo l’emergenza, ma non comprendiamo la scelta deliberata di distruggere il trasporto di bus di linea sulla lunga percorrenza» aggiunge Incondi. «Vengono dimenticate decine e decine di aziende che garantiscono collegamenti essenziali per milioni di italiani. Ci si sta scordando delle migliaia di lavoratori del settore che resteranno senza lavoro quando sarà esaurita la cassa integrazione.

Flixbus, il diritto alla mobilità?

E, infine, non si sta pensando ai cittadini che vivono in aree del Paese poco connesse e per i quali il bus è l’unica garanzia di mobilità. Parliamo di intere regioni: solo con i servizi FlixBus viaggiano 10 milioni di passeggeri l’anno. E solo con i bus è oggi possibile raggiungere, siti Unesco e centinaia di splendidi borghi italiani, quei comuni su cui tanto si pensa di investire anche per la ripresa del turismo, un settore che senza trasporti economicamente accessibili non potrà mai risollevarsi. Il diritto alla mobilità non può essere limitato solo a chi può permetterselo. Qualcuno se ne rende conto o i diritti valgono solo per i viaggiatori dell’alta velocità?».

Flixbus, Il Governo ha scelto di favorire alcuni e di lasciare morire gli altri

«Sono state imposte forti limitazioni – prosegue il Managing Director di FlixBus Italia – per salvaguardare giustamente la salute dei cittadini e sappiamo che le misure di contenimento proseguiranno a lungo, lo abbiamo accettato con responsabilità e spirito di collaborazione. “Lo Stato dovrà farsene carico” aveva dichiarato la Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli: ebbene, la smentita è nei fatti, lo Stato non se ne farà carico. Il Governo ha scelto di favorire alcuni e di lasciare morire gli altri. Per noi la prima conseguenza è che in queste condizioni i nostri servizi non potranno ripartire».

«Se c’è ancora modo di correggere il tiro si agisca al più presto, già nel passaggio di conversione in Parlamento. Noi, da sempre, puntiamo a un confronto costruttivo: speriamo di trovare finalmente ascolto» conclude Incondi.

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