Flibco, network in espansione e un obiettivo: 10 milioni di passeggeri/anno entro il 2025
flibco arriva in Italia. Core business: spostamenti dalle città agli aeroporti. Modalità: rigorosamente digitali. flibco (l’iniziale in minuscolo non è un refuso) ha annunciato il suo debutto nel mercato italiano nei primi giorni di giugno. Proprio in un 2020 che sarà ricordato come l’anno tragico per eccellenza del trasporto aereo. La sede è già pronta […]
flibco arriva in Italia. Core business: spostamenti dalle città agli aeroporti. Modalità: rigorosamente digitali. flibco (l’iniziale in minuscolo non è un refuso) ha annunciato il suo debutto nel mercato italiano nei primi giorni di giugno. Proprio in un 2020 che sarà ricordato come l’anno tragico per eccellenza del trasporto aereo.
La sede è già pronta (a Milano), le assunzioni sono in corso. Così come la ricerca di vettori partner. Ne abbiamo parlato con Tobias Stüber e Giuseppe Martino, rispettivamente amministratore delegato di flibco e country manager per l’Italia.
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flibco, il braccio digitale di Sales-Lentz
Tobias Stüber, ci può fornire uno spaccato dell’azienda?
T.S. «flibco appartiene al gruppo Sales-Lentz, in Lussemburgo. È un elemento importante perché a volte siamo identificati come una digital company, il che può avere una sfumatura negativa quando si parla di aziende di trasporto. Ecco, Sales-Lentz è un bus operator storico, ha iniziato le attività nel 1948 con due autobus e oggi ha 1.500 dipendenti e 729 mezzi. Per quanto concerne flibco, ci concentriamo sul trasporto da/verso gli aeroporti e siamo attivi da oltre dieci anni. Abbiamo sviluppato una piattaforma digitale per semplificare i servizi».
Quali paesi coprite?
T.S. «Siamo presenti in Belgio, a Francoforte in Germania, quindi a Tenerife, a Budapest in Ungheria e a Cipro. L’anno scorso abbiamo vinto una gara per il trasporto aeroportuale all’aeroporto Charleroi di Bruxelles».
flibco arriva in Italia: assunzioni in corso
Quanto avete fatturato nel 2019?
T.S. «Nel 2019 30 milioni di euro. Nel 2020, praticamente nulla. L’emergenza Covid ci ha colpito in maniera molto dura, ma non ci siamo mai fermati. Stiamo ancora investendo. Nel 2019 abbiamo trasportato 1,9 milioni di passeggeri, il nostro obiettivo è raggiungere 10 milioni di passeggeri entro i prossimi sei anni».
In questa roadmap si inserisce il vostro ingresso nel mercato italiano. Giuseppe Martino, come siete strutturati, oggi, nel nostro paese?
G.M. «Attualmente figuriamo come una srl basata a Milano. Si compone del sottoscritto, del Ceo e del board della casa madre, oltre che di due dipendenti che si occupano di attività di sviluppo commerciale. Ma abbiamo in progetto di svilupparci molto in futuro. Le assunzioni sono già in corso. Pensiamo di arrivare ad un primo stato di regime intorno a inizio 2021, con 30 – 35 persone assunte nella branca amministrativa e quella di sviluppo commerciale».