Avere un’idea (e averla precisa) di quale sia il volume del mercato dell’autobus dell’usato in Italia non è semplice. Ci siamo riusciti con l’aiuto di Fleequid, la “neonata” piattaforma per la compravendita all’asta di bus usati. Nata da un’idea di Basco, è un portale che mette in comunicazione la domanda e l’offerta, facendo da garante non solo del veicolo – del quale è fornito un fascicolo completo, corredato di foto e video – ma dell’intero processo di vendita e acquisto, di cui è facilitatore dall’inizio alla fine.

Dicevamo dei numeri del mercato dell’autobus dell’usato alle nostre coordinate geografiche. Bene, ve li diciamo: sono sostanzialmente il doppio di quelli del nuovo, ovvero tra le dieci e le undicimila unità annue, su un parco mezzi di circa 100mila torpedoni circolanti.

Ma non è l’unico dato interessante da sottolineare: ogni anno in Italia vengono demoliti tra i tre e i quattromila bus (la cifra è più vicina ai 4mila che ai 3mila), vengono esportati circa duemila veicoli e si compiono tra i cinque e i seimila passaggi di proprietà all’interno del Paese. Insomma, numeri che raccontano come il mercato dell’usato dell’autobus tricolore sia particolarmente vivo e frizzante.

C’è un altro aspetto, però, che è bene tenere in considerazione, come ci sottolinea Francesco Rocchi, General Manager Fleequid, con esperienza in diversi marketplace: «Il mercato dell’usato dell’autobus italiano è un mercato al momento chiuso rispetto ad altri Paesi europei: gli scambi interni fanno la voce del padrone. Ma c’è un “ma”: i mezzi turistici nel nostro Paese sono presenti in percentuale maggiore rispetto al Vecchio Continente e ciò significa che c’è tanto potenziale che non viene sfruttato come si potrebbe. Ed è proprio in questo solco che ci siamo inseriti».

Sì, perché Fleequid è un marketplace aperto che mette in contatto utenti italiani e stranieri, e che nei suoi primi tre mesi di vita ha quasi mille utenti registrati e qualche centinaio di autobus passati sul sito, sia da demolire, sia da vendere. Ed è solo l’inizio perché «l’idea è quella di espandersi rapidamente in tutta Europa», ci racconta Rocchi.

Nata per svecchiare un settore ancorato a prassi tradizionali e ormai obsolete, Fleequid riduce i tempi e semplifica le pratiche amministrative e documentali. «Chi vende o compra un bus lo sa bene: il processo è complesso, richiede tempo ed energie e nasconde le inside di un pagamento fra operatori privati, oltre a presentare diverse criticità legate alla gestione del trasporto dei veicoli, l’immatricolazione e le fatturazioni. Insomma, un ginepraio», aggiunge Rocchi.

È proprio per districare questa fastidiosa matassa che si inserisce Fleequid, che all’atto pratico si pone come unica ragione sociale tanto per chi compra quanto per chi vende, permettendo di rendere più veloci tutti gli aspetti burocratici e documentali. Il marketplace mette all’asta asta i veicoli per un periodo limitato, permettendo al mercato di stabilire il giusto prezzo attraverso la competizione tra i possibili compratori, che hanno a disposizione ricchi dossier fotografici (realizzati direttamente da Fleequid), specifiche tecniche sullo stato del mezzo e un supporto consulenziale dedicato. In sostanza, tutto quello che serve per poter vendere e soprattutto compare consapevolmente e più facilmente. E sono questi i plus di Fleequid rispetto ad altre piattaforme online che offrono lo stesso servizio: più informazioni sul mezzo, iter di vendita e di acquisto facilitato e garantito. Insomma, tutto quello che serve e interessa a chi deve piazzare o comprare un torpedone.

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