Lo scorso 7 marzo è stata eseguita la “visita di constatazione delle opere” dell’impianto filoviario che collega la stazione di Pescara con Montesilvano. L’operazione, annunciata da TUA, azienda unica del trasporto abruzzese, è stata di fatto un collaudo funzionale dell’infrastruttura, lunga 8,17 km e pronta ormai da qualche tempo. Qualche nota polemica è nata da parte dei comitati contrari al filobus (che avevano previsto una manifestazione pacifica, impedita dalla pioggia battente), ma non sono mancati consensi da parte dei cittadini  al transito del filobus di prova.

Il progetto filoviario ha 5 anni di vita

Il progetto della filovia, presentato nel 2012, prevedeva anche collegamenti con altri importanti poli, quali l’aeroporto, il centro della città e la stazione ferroviaria con i comuni limitrofi di Montesilvano e Francavilla al Mare; fu infine attrezzato solo il tratto da Pescara a Montesilvano, costruito sul vecchio percorso ferroviario, dismesso negli anni ’70 quando fu inaugurata la nuova stazione di Pescara Centrale, e la relativa variante di percorso. La filovia ha un percorso quasi interamente in rettilineo e percorre via Castellammare Adriatico e viale della Liberazione.

La linea c’è… i filobus non ancora

La linea è pronta, ma non sono ancora presenti i mezzi che dovranno percorrerla. Per le prove, quindi, è stato chiesto in prestito un filobus dell’ultima fornitura alla filovia di Chieti, il Van Hool n. 304, che ha assolto egregiamente il compito. Buoni risultati, quindi, per le prime prove.  Semaforizzazione coordinata e impatto acustico minimo anche a velocità di 60 chilometri orari. E ora l’assessore comunale all’urbanistica Stefano Civitarese Matteucci intende allargare il progetto alla zona universitaria e al futuro campus di viale Pindaro, con il transito dei mezzi in corso Vittorio Emanuele e viale Marconi.  Dopo la linea bisognerà pensare ai veicoli, che possano percorrere anche in modalità completamente elettrica i tratti dei futuri prolungamenti senza rete aerea. Il filobus rimane comunque una opportunità ad “inquinamento zero” e si auspica che quanto prima la cittadinanza possa usufruire di questa risorsa.

(foto in alto: Giampiero Lattanzio; foto in basso: Il Centro)

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