Fase 2 e bus a chiamata, Shotl mette in campo un percorso in più tappe
Autobus a chiamata per la fase 2. Un orizzonte verso cui le aziende potrebbero muoversi in maniera decisa per far fronte alle difficoltà di evitare situazioni di sovraffollamento sui mezzi pubblici. In quest’ottica si inserisce la piattaforma messa in campo da Shotl, congiuntamente con una proposta di gestione per la fase post-Covid. Shotl, tre fasi […]
Autobus a chiamata per la fase 2. Un orizzonte verso cui le aziende potrebbero muoversi in maniera decisa per far fronte alle difficoltà di evitare situazioni di sovraffollamento sui mezzi pubblici. In quest’ottica si inserisce la piattaforma messa in campo da Shotl, congiuntamente con una proposta di gestione per la fase post-Covid.
Shotl, tre fasi per lo sviluppo di servizi a chiamata post-Covid
Due sedi a Barcellona e Miami, Shotl è una realtà attiva nel panorama Maas (mobility as a service) con l’obiettivo di fornire ad operatori e città strumenti per ottimizzare la rete di tpl tramite il ricorso a navette on demand. Un tema salito alla ribalta delle cronache nella fase due, e messo al centro anche di una proposta ad hoc da parte dell’applicazione Moovit (appena entrata a far parte del gruppo Intel).
Verso i bus a chiamata, la raccolta dei dati
La proposta di gestione del tpl post-Covid firmata Shotl si snoda su tre fasi. La prima prevede che il driver tenga sotto controllo il numero di passeggeri a bordo utilizzando uno smartphone/tablet o, in alternativa, l’AVM già installato. In questa fase Shotl raccoglie i dati su saliti e discesi durante la corsa, geolocalizzando l’informazione.
In questa fase, precisano da Shotl, i dati sul servizio saranno disponibili solo per l’agenzia e/o le aziende, qualora l’Agenzia stessa volesse consentirlo. Agli utenti non è resa disponibile alcuna informazione in tempo reale. Non è prevista, di conseguenza, la possibilità per gli utenti di prenotare il proprio posto a bordo.
Secondo step, info sull’affollamento mezzi real time
Durante una seconda fase, della durata indicativa di 30 – 45 giorni, Shotl prevede che gli utenti possano disporre di informazioni sull’occupazione dei mezzi. Tale funzionalità consentirà quindi agli utenti, tramite app dedicata, di verificare l’effettiva possibilità di utilizzare un servizio senza dover attendere alla fermata, evitando quindi il rischio di non poter essere accolti a bordo. Non è prevista la prenotazione obbligatoria. In questa fase, Shotl integra il proprio sviluppo con quello di soggetti specializzati in soluzioni ”Mobility as a Service”
Posto a prenotazione, il servizio bus sempre più ‘on demand’
Quella messa in campo da Shotl è una vera e propria roadmap verso l’introduzione sempre più diffuso di forme di servizio bus a chiamata, con prenotazione del proprio posto. Nella terza fase immaginata dall’azienda, infatti, il controllo avviene da remoto (da parte dell’azienda o agenzia) e viene proposta la prenotazione (eventualmente obbligatoria) del posto.
Infine, lo step conclusivo immaginato da Shotl prevede che, partendo dai dati rilevati sui passeggeri, possano essere identificate linee e fermate per le quali sia ragionevole che il servizio bus possa essere totalmente “a chiamata”.