Evasione tariffaria, ora potrebbe scattare la denuncia al fisco
Sta facendo molto discutere la proposta inserita nel disegno di legge sul trasporto pubblico locale che prevedrebbe alla presenza sui mezzi pubblici di personale con qualifica di pubblico ufficiale in grado di denunciare chi viaggia senza titolo di viaggio. L’obiettivo primario sarebbe quello di potenziare gli strumenti per la lotta all’evasione tariffaria – così si legge […]
Sta facendo molto discutere la proposta inserita nel disegno di legge sul trasporto pubblico locale che prevedrebbe alla presenza sui mezzi pubblici di personale con qualifica di pubblico ufficiale in grado di denunciare chi viaggia senza titolo di viaggio. L’obiettivo primario sarebbe quello di potenziare gli strumenti per la lotta all’evasione tariffaria – così si legge nel disegno di legge pronto per essere presentato in Consiglio dei Ministri – attribuendo maggiori poteri ai verificatori. Si tratterebbe dell’evoluzione del controllore, che assume ora qualifica di pubblico ufficiale, e che potrebbe essere accompagnato da agenti di Polizia giudiziaria, messi a disposizione dal Ministero degli Interni. Per un periodo massimo di 36 mesi, gli agenti di Polizia giudiziaria, attraverso l’accesso alle banche dati dell’Agenzia delle Entrate, potrebbero denunciare il trasgressore, comunicando al fisco dati e importi evasi. A irrigidire le norme di controllo su chi non paga il biglietto, il disegno di legge prevede infine l’utilizzo di sistemi di videosorveglianza sia sui veicoli sia sulle banchine, in modo da raccogliere prove per identificare i trasgressori. Uno scenario duro quello prospettato dal disegno di legge, destinato molto probabilmente ad assumere contorni più morbidi e flessibili lungo il suo percorso di approvazione.