La Regione Emilia-Romagna promette una «risposta epocale ai pendolari» mettendo in campo un piano di investimenti da un miliardo e 400 milioni di euro. Sufficienti per mettere in servizio 600 nuovi autobus entro il 2020, 339 dei quali saranno a metano. Oltre a novità tecnologiche come la carta ricaricabile “Mi muovo” per abbonamenti e biglietti, scendernanno in strada anche 75 nuovi treni.

L’Emilia-Romagna punta sul metano

Il piano è stato presentato dal presidente della Regione Stefano Bonaccini e dall’assessore ai trasporti Raffaele Donini. 191 autobus saranno operativi a partire da quest’anno. Il gas è il grande protagonista: più di metà dei nuovi arrivi saranno a metano. Il tpl ricopre un ruolo determinante negli equilibri di mobilità della regione. Il 13 per cento dei residenti in Emilia-Romagna usa bus e treni tutti i giorni. Sono oltre un milione i passeggeri trasportati quotidianamente: 850mila su gomma e 150mila su ferro. L’obiettivo è quello di incrementare i passeggeri delle due modalità di tpl, rispettivamente, del 10 e del 20 per cento (rispetto ai dati 2014) entro il 2020.

Riforma della governance in vista

Oltre al piano di rinnovo del parco mezzi, grazie al quale saranno ben 600 i nuovi autobus a prendere servizio, il piano mira anche a riformare la governance del trasporto pubblico, con l’obiettivo di rafforzare il servizio e ridurre i costi. Due le opzioni sul tavolo: la creazione di un’unica agenzia regionale o la fusione in quattro agenzie. La proposta della Regione punta dunque ad aggregare in un’unica holding regionale le aziende di trasporto a maggioranza pubblica (Tper, Tep, Start Romagna e Seta).

Largo a nuove tecnologie e tariffe integrate

E ancora, fanno parte del piano l’utilizzo delle moderne tecnologie per facilitare l’acquisto dei biglietti e gli spostamenti dei passeggeri; tariffe integrate per gli abbonamenti, con risparmi per i pendolari; investimenti straordinari sulla rete ferroviaria per eliminare i passaggi a livello, completare l’elettrificazione delle linee e l’installazione dei sistemi tecnologici di sicurezza. La Regione vuole inoltre «trasferire allo Stato l’intera rete regionale ferroviaria, operazione che consentirebbe un accordo tecnico fra Regione e Rfi per 380 milioni di investimenti per le nostre reti ferroviarie», secondo quanto affermato da Donini.

 

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