La seconda vita della norma anti-Flixbus: nuovo ok in parlamento
Emendamento anti-Flixbus, una questione tutt’altro che messa nel cassetto. La Commissione bilancio alla camera oggi (sabato 27 maggio) ha approvato, all’interno della cosiddetta “manovrina”, un emendamento che ripristina, parola per parola, la norma anti-Flixbus inserita nel Milleproroghe e successivamente cancellata dal Governo. Anav si era schierata compatta a favore del provvedimento. Il nuovo emendamento è […]
Emendamento anti-Flixbus, una questione tutt’altro che messa nel cassetto. La Commissione bilancio alla camera oggi (sabato 27 maggio) ha approvato, all’interno della cosiddetta “manovrina”, un emendamento che ripristina, parola per parola, la norma anti-Flixbus inserita nel Milleproroghe e successivamente cancellata dal Governo. Anav si era schierata compatta a favore del provvedimento. Il nuovo emendamento è firmato dalla deputata del Pd Liliana Ventricelli.
Un doppio dietrofront sulla norma anti-Flixbus
Insomma, la vicenda si arricchisce di un nuovo colpo di scena. L’emendamento al Milleproroghe, come noto, stabiliva la liceità esclusiva delle associazioni d’impresa (ati) aventi un operatore che esercita il servizio di trasporto come capofila, mettendo fuori legge quelle il cui capofila si occupa di attività accessorie (è il caso di Flixbus, che pur svolgendo la parte di marketing, comunicazione e vendita di biglietti, occupa il ruolo di capofila nelle ati in coppia con gli operatori che materialmente svolgono il servizio di trasporto in autobus). Il Governo si impegnò a fare dietrofront, e così fece un mese fa, abrogando la norma. Che ora, però, ritorna con la medesima formulazione.
L’amarezza di Incondi: «un attacco alla libera concorrenza»
Andrea Incondi, managing director di Flixbus Italia, affida la propria amarezza a un comunicato stampa: «Non conta rispettare le regole, creare posti di lavoro, offrire un servizio di qualità  – così il vertice italiano della società -.Siamo esterrefatti nel constatare che in questo paese si continuano a cambiare le leggi a colpi di emendamenti una volta al mese. Se ci fosse davvero la volontà di garantire la certezza del diritto si dovrebbe affrontare la questione una volta per tutte, ricorrendo a norme stabili o riforme di sistema organiche, come avviene nel resto d’Europa. Ora l’aula del Parlamento non confermi questo nuovo attacco alla libera concorrenza. Chiediamo a Matteo Renzi di interessarsi alla questione e aprire il Pd all’innovazione per non trovarsi ad applicare normative uniche in Europa per conservatorismo, che penalizzano soprattutto i più giovani e le fasce più deboli. Oggi è un brutto giorno per chi si era impegnato a difendere la concorrenza, per l’Antitrust, per le migliaia di firmatari della petizione salva-FlixBus, per i milioni di passeggeri che hanno scelto di viaggiare con noi».