Emendamenti anti-Flixbus alla legge di bilancio: una stroncatura in toto. Sono stati ritirati o bocciati contestualmente al passaggio alla Camera tutti i nuovi emendamenti anti-FlixBus presentati alla Legge di Bilancio, su cui è stata votata la fiducia nella giornata del 21 dicembre. «Il governo è stato coerente con la posizione espressa in precedenza», ha commentato Andrea Incondi, vertice di Flixbus Italia.

«Flixbus ha portato benefici al settore»

«Ringraziamo tutti quei parlamentari, sia di maggioranza sia di opposizione, che con grande responsabilità si sono battuti per continuare a garantire le condizioni per una sana concorrenza in un mercato che si continua a giovare dell’ingresso di nuovi operatori, e siamo lieti che il Governo si sia mostrato coerente con la posizione espressa dal principio, supportando anche stavolta le ragioni della giusta concorrenza e riconoscendo il ruolo del tavolo di lavoro che, presso il MIT, è chiamato a riscrivere le regole del settore». Così si è espresso Incondi, che ha continuato: «Con l’eliminazione degli ultimi emendamenti anti-FlixBus, il Parlamento ha riaffermato non solo la legittimità di un modello di business che ha portato evidenti benefici a un intero settore e che ha offerto nuove possibilità di sviluppo ad una rete di piccole e medie imprese partner che insieme a FlixBus hanno impiegato in Italia oltre 1.000 persone».

Nel 2018 si estenderà la rete Flixbus in Italia

La bocciatura di tutti i nuovi emendamenti anti-Flixbus segue di pochi giorni il protocollo di intesa che FlixBus ha siglato con le Segreterie Nazionali di FILT/CGIL, FIT/CISL, UILT/UIL, FAISA/CISAL, UGL FNA, con l’obiettivo di ribadire e consolidare ulteriormente i livelli di tutela dei lavoratori, e nella fattispecie degli autisti di cui si avvalgono le circa cinquanta società che collaborano con l’azienda. Conclude Incondi: «Ora sappiamo di poter continuare ad investire in Italia e a focalizzarci sui nostri progetti per il Paese: ci aspetta un 2018 ricco di novità e di sviluppi in cui continueremo a estendere la nostra rete ed i nostri servizi a nuove aree del Paese, per colmare criticità di accesso ai servizi di trasporto, per creare nuova mobilità e garantire a sempre più persone la possibilità di spostarsi in Italia economicamente e con facilità».

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