Flixbus, l’avvio delle attività al tavolo di lavoro promosso dal Ministero delle infrastrutture e trasporti non ferma l’emergere di emendamenti che mirano ad ostacolare l’attività della piattaforma. Gli ultimi sono stati presentati alla legge di Bilancio alla Camera, proprio pochi giorni dopo l’apertura dei lavori del tavolo, pensato per portare a una riforma concertata e condivisa della disciplina delle autolinee interregionali. Un ennesima puntata di una querelle che, a febbraio, compirà un anno. Tuona, ancora una volta, il managing director di Flixbus Italia Andrea Incondi: «azione irresponsabile per attaccare il Ministero dei Trasporti e l’idea che si possa lavorare in modo trasparente per riscrivere la normativa alla luce dell’innovazione tecnologica. Si rischia il licenziamento di mille persone».

Emendamenti anti-Flixbus da vari schieramenti

Nuovi emendamenti anti-FlixBus, si legge in una nota stampa diramata dagli uffici di Flixbus Italia, sono stati presentati alla legge di Bilancio contestualmente al passaggio alla Camera su iniziativa di parlamentari di diversi schieramenti tra i quali alcuni parlamentari pugliesi. Questo pochi giorni dopo la convocazione da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di un tavolo di lavoro per il riordino della disciplina delle autolinee interregionali, la cui prima seduta si è tenuta lo scorso 7 dicembre: un percorso condiviso tra istituzioni, aziende e associazioni di categoria per riscrivere le regole del settore in modo organico. Questi nuovi emendamenti si fondano peraltro su una premessa sbagliata, perché fa riferimento alla non applicazione della legge 3 agosto 2017 n. 123 che prevede appunto l’istituzione del tavolo di lavoro, che però ora è già insediato presso il MIT.

Flixbus: una iniziativa anti-storica

Oltre che anticoncorrenziale, la nuova iniziativa anti-FlixBus è anti-storica: la Commissione Europea, infatti, ha recentemente proposto un nuovo regolamento comunitario che cambierà le regole per tutti i Paesi UE, condizionando quindi anche il sistema italiano, la cui regolamentazione già oggi prevede una normativa in assoluto tra le più vincolanti in Europa. Andrea Incondi, Managing Director FlixBus Italia, ha affermato: «La presentazione di nuovi emendamenti contro FlixBus rappresenta non solo l’ennesimo, gravissimo tentativo di ostacolare per legge una singola azienda, a danno della concorrenza in un intero settore, ma questa volta è anche un’azione estremamente irresponsabile, orientata a contrastare l’iniziativa del MIT che tenendo assieme le associazioni di categoria e i principali operatori del Paese, attraverso un tavolo di lavoro sta provando ad elaborare una nuova normativa per tutto il settore. Alcuni avevano detto che bisognava riscrivere le regole del gioco, bene ora il MIT sta lavorando proprio su questo, ma evidentemente a qualcuno non sta bene neppure così. Di fatto chi presenta questi emendamenti alla legge di Bilancio sta attaccando il Ministro dei Trasporti ed il tentativo del Ministero di lavorare in maniera chiara e trasparente».

Lavoro a rischio per mille persone

Continua Incondi: «Questo fatto appare ancora più grave se si considera che otto dei nove emendamenti sono stati presentati all’Art. 20, che prevede misure per tutelare i lavoratori in caso di aziende in crisi. Questa è una clamorosa strumentalizzazione, finalizzata esclusivamente ad estromettere FlixBus dal mercato con un intervento regolatorio che ci butterebbe fuori dall’Italia in due mesi e che nulla ha a che vedere con la tutela dei lavoratori. Anzi, l’immediata conseguenza sarebbe la chiusura della nostra azienda ed il licenziamento di almeno mille persone. Ci auguriamo che la maggioranza dei parlamentari non si presti a questo gioco e che il Governo mantenga la posizione espressa in questi mesi e porti avanti la riforma del settore attraverso il tavolo istituito presso il MIT».

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