Il giudice preliminare del tribunale dei Paesi Bassi centrali si è espresso sulla causa tra Ebusco e QBuzz, dando ragione a quest’ultima: all’operatore è stato infatti concesso di rescindere il contratto con l’Oem olandese, sollevandolo dall’obbligo di acquistare e pagare i 45 autobus elettrici precedentemente ordinati. A riportare la notizia è stato il quotidiano olandese De Rechtspraak.

Il costruttore ha reso noto di aver sospeso in gran parte la produzione di e-bus in attesa dell’esito della sentenza “per preservare il proprio capitale circolante”. La sentenza non ha giocato a favore degli interessi dell’Oem, che sembra avvicinarsi sempre più all’insolenza: le azioni Ebusco valgono oggi 0,50 €, e hanno subito un calo del -91% negli ultimi 12 mesi. La perdita rispetto al momento della quotazione in borsa (ottobre 2021) è del -98%, poiché il valore delle azioni di Ebusco in quel momento era di circa 23 euro.

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Il piano di riorganizzazione di Ebusco

All’indomani della sentenza, Ebusco ha diramato un comunicato annunciando ulteriori dettagli circa il piano di ristrutturazione messo a punto per affrontare le difficoltà operative e finanziarie. E proprio nella giornata di oggi si terrà l’assemblea generale degli azionisti dalla quale sarà licenziata la strategia di turnaround con la quale l’Oem punta a produrre 40-50 unità al mese contro la media di 15 di questo 2024, il tutto riducendo strutturalmente i costi per 30 milioni di euro. I licenziamenti, insomma, sembrano inevitabili.

Quello che già è nota è la scelta dell’azienda di adottare un modello di produzione OED, ovvero Originale Equipment Design, in cui gli autobus sono progettati e ingegnerizzati internamente, ma assemblati da produttori a contratto.

 
 



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