Sotto la carrozzeria de Ebusco 2.1 firmata dai cinesi di Golden Dragon batte un motore centrale asincrono proveniente dai connazionali di Yinlong, in grado di sprigionare una potenza continua di 110 kW e un picco da 220.

Le batterie sono il frutto di una collaborazione tra Ebusco 2.1 e Yinlong, e possono tenere ‘in pancia’ un totale di 311 kWh. La ricarica dell’Ebusco 2.1 è via plug-in e richiede cinque ore e consente al veicolo di percorrere fino a 300 chilometri. Niente ricarica rapida. Gli assali sono entrambi Zf: Rl 82 Ec a ruote indipendenti davanti e Av 132 dietro. Il dispositivo Wabco Ecas controlla elettronicamente le sospensioni, il sistema frenante è Knorr, mentre Thermo King (E1200) e Spheros (E320) si occupano rispettivamente dell’aria calda (22 kW) e di quella fredda (24 kW), per portare giovamento agli 88 passeggeri (35 seduti, gli altri in piedi) che possono trovare posto nel bus.

Ebusco 2.1, il bus elettrico al microscopio

Il 2.1 messo alla frusta sulle strade di Bonn (in servizio in quel di Brema) si becca una sonora bocciatura quanto ad assemblaggio: 33 il voto assegnato nel corso del passenger test. Una stroncatura che va di pari passo con i voti bassi dell’esame statico, che hanno evidenziato una mediocre qualità delle finiture. Maluccio anche la qualità della livrea e l’altezza interna.

Ottime, in compenso, le prestazioni dell’impianto di climatizzazione. Nel complesso, in ogni caso, dall’ottica del passeggero l’Ebusco 2.1 si piazza sul gradino più basso del podio, alle spalle dei due ‘giganti’ polacco e olandese. Buono per i passeggeri, insomma, ma meno per il conducente.

Il test ad hoc ha rilevato più d’una debolezza, pur garantendo un punteggio pieno in ‘Comportamento in partenza in salita’, un 93 al comportamento durante la frenata e un 92 al freno di stazionamento. Lo spazio per il guidatore e i menù on board si beccano in compenso una insufficienza senza possibilità d’appello: doppio 33.

Scarsa anche la visuale dallo specchietto destro, giudicata degna di u n 50. 71,3 il voto complessivo del guidatore: penultimo dei sei. In laboratorio l’Ebusco 2.1 si è guadagnato un plauso per la «buona elaborazione degli interni». Laddove il gancio di traino è giudicato ben accessibile, i punti di sollevamento sono valutati troppo spostati verso l’interno e pertanto difficilmente raggiungibili. Anche qui sono stati rilevati difetti di lavorazione.

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