E-Citaro, si conclude l’esperienza a Prato: ecco alcuni risultati
CAP saluta l’E-Citaro Mercedes a termine di 12 giorni di prove ed eventi che hanno riscosso grande successo all’interno del tessuto cittadino. La scelta dell’azienda di trasporto pubblico locale di affiancare alla messa in servizio anche dei momenti con la città ha permesso di attivare il dibattito su quella che dovrà essere la Prato del […]
CAP saluta l’E-Citaro Mercedes a termine di 12 giorni di prove ed eventi che hanno riscosso grande successo all’interno del tessuto cittadino. La scelta dell’azienda di trasporto pubblico locale di affiancare alla messa in servizio anche dei momenti con la città ha permesso di attivare il dibattito su quella che dovrà essere la Prato del domani. Grande appoggio è giunto dalle amministrazioni locali e regionali. Siamo stati lieti di far toccare con mano il bus elettrico al Sindaco di Prato Biffoni, all’Assessore Leoni e Barberis, al Sindaco di Poggio a Caiano Puggelli e a quello di Vaiano Bosi. Anche il Presidente del Consiglio Regionale Giani ed i consiglieri Bugetti e Ciolini hanno avuto modo di salire a bordo del bus ad impatto zero. In occasione dell’ultimo evento in Ss Annunziata a Firenze abbiamo avuto l’onore di accompagnare in un tour dimostrativo il Ministro all’Ambiente Sergio Costa e tutte le più alte sfere di Confcooperative. Durante il convegno anche CAP ha avuto la possibilità di raccontare la propria esperienza e il proprio impegno per passare ad un lavoro più sostenibile. Questi momenti sono stati fondamentali per presentare i vantaggi e le criticità della mobilità elettrica: passare ai bus ad impatto zero vuol dire ripensare totalmente i servizi e le città nell’ottica di garantire un trasporto pubblico di qualità e, contemporaneamente, sostenibile a livello ambientale.
E-Citaro, la lotta all’inquinamento
Si è reputato fondamentale coinvolgere anche gli istituti scolastici del territorio per sensibilizzare sul tema quelle generazioni che già sono molto coinvolte sui temi di futuro sostenibile e lotta all’inquinamento. Accompagnare le due classi delle Meucci alle loro uscite didattiche è stata l’occasione per CAP di capire come vedono il futuro i più piccoli. L’elettrico per loro sembra già una questione conclusa: il futuro non può che essere ad impatto zero. Piuttosto interessati anche i ragazzi delle scuole Mazzei di Poggio a Caiano che hanno cercato di capire i funzionamenti tecnici ed il fabbisogno energetico di un bus elettrico. Un vero e proprio successo si è registrato, invece, al Buzzi: quasi 200 studenti hanno partecipato al convegno organizzato in collaborazione con Mercedes-Evobus. Oltre un’ora di domande da parte dei ragazzi di 4° e 5° degli indirizzi di elettronica, meccanica e ambientale che poi hanno avuto modo di vedere il bus nel parcheggio dell’Istituto. Il Palazzo delle Professioni è stato scenario di un incontro tecnico tra CAP, Mercedes Evobus e i 40 professionisti (architetti, urbanisti, geometri ed ingegneri) che hanno dimostrato interesse nel parlare dei risvolti che potrebbe avere la mobilità elettrica sul tessuto cittadino. È emerso ancora una volta, come Prato deve essere pronta a livello infrastrutturale ad accogliere il bus elettrico: e questo passaggio deve vedere i tecnici protagonisti con proposte, opere e progetti. A fine marzo andrà in scena a Prato Recò Festival, 3 giorni di dibattito sull’economia circolare. CAP e gli organizzatori hanno deciso di realizzare un “Waiting for…” a bordo dell’E-Citaro con i componenti del festival e i tecnici del Comune di Prato. Lorenzio Scialdini, direttore scientifico dell’evento, si è reso disponibile per uno speech a bordo durante il quale si sono toccati i punti cardine che saranno trattati dal 21 al 24 marzo prossimi.
Il bus elettrico in linea: c’è ancora tanto da fare
L’E-Citaro ha preso parte a numerosi test su strada percorrendo le linee LAM di Prato. I dati raccolti evidenziano come la tecnologia ad oggi permetta di sostenere un intero turno uomo (circa 6 ore di servizio) prima di dover tornare in deposito per una ricarica delle batterie di circa 7-8 ore. Siamo ancora lontani dalle reali esigenze di un’azienda di tpl che fa affidamento quotidianamente a mezzi che riescono a lavorare ininterrottamente per tutta la giornata. La sfida, non solo di CAP, sta proprio lì: riuscire a cambiare il più velocemente possibile questo status per dare alle città un livello di servizio sempre più in linea con le esigenze e le aspettative delle generazioni future.