Dolomitibus, Stefano Rossi è il nuovo amministratore delegato
L’assemblea dei soci di Dolomitibus ha approvato il bilancio 2020. Un conto consuntivo segnato dagli effetti della pandemia e dalle conseguenze del lungo lockdown della primavera scorsa, ma equilibrato dalle compensazioni dei “ristori” statali e regionali. L’esercizio infatti si chiude con un risultato di 600 mila euro. Dolomitibus, Stefano Rossi è il nuovo A.D. L’assemblea […]
L’assemblea dei soci di Dolomitibus ha approvato il bilancio 2020. Un conto consuntivo segnato dagli effetti della pandemia e dalle conseguenze del lungo lockdown della primavera scorsa, ma equilibrato dalle compensazioni dei “ristori” statali e regionali. L’esercizio infatti si chiude con un risultato di 600 mila euro.
Dolomitibus, Stefano Rossi è il nuovo A.D.
L’assemblea dei soci, oltre all’approvazione del bilancio 2020, ha disposto anche il cambio dell’amministratore delegato: Stefano Rossi subentra a Natalia Ranza (che resterà comunque all’interno del cda). Inoltre, è stato prorogato fino a fine anno il mandato del presidente Andrea Biasiotto e dell’avvocato Sonia Sommacal (membro di cda nominato dalla Provincia).
Natalia Ranza, il bilancio di Dolomitibus
Gli impatti della pandemia sono ben visibili nel consuntivo 2020. Dolomitibus ha registrato una perdita complessiva di ricavi superiore ai 6 milioni di euro. Nel dettaglio, la perdita di ricavi tariffari nei servizi tpl supera i 3 milioni rispetto al 2019 (-42%); mentre la perdita di ricavi nei servizi non tpl si assesta sui 3,4 milioni (-56%). «Se guardiamo alla pandemia nel suo complesso, quindi prevedendo gli effetti anche sul 2021, avremo una perdita di fatturato sui 12 milioni di euro, di cui quasi 5 milioni di euro in meno da ricavi tariffari», sottolinea Natalia Ranza. «A ciò si aggiungono costi emergenti per sanificazione dei mezzi per quasi mezzo milione di euro. A fronte di tutto questo ci sono le compensazioni per mancati ricavi tariffari arrivate da parte dello Stato con tre provvedimenti successivi e i fondi della Regione Veneto, che garantiscono un sostanziale pareggio del ramo tpl, ma solo per quanto riguarda il 2020; nel 2021 il trend è assolutamente preoccupante e al momento sembra portarci verso una perdita di oltre 1,5 milioni di euro».