AAA nuove leve cercansi: l’Academy di Dolomitibus arriva a Belluno
Dolomitibus inaugura ufficialmente il progetto Academy, il programma finalizzato all’assunzione di giovani autisti bellunesi attraverso un patto con il territorio. Nella giornata di ieri, 8 novembre 2021, presso il Centro Giovanni XXIII a Belluno si è tenuto l’evento “Dolomitibus Academy” per raccontare l’iniziativa promossa in collaborazione con Provincia di Belluno e Veneto lavoro, e a […]
Dolomitibus inaugura ufficialmente il progetto Academy, il programma finalizzato all’assunzione di giovani autisti bellunesi attraverso un patto con il territorio.
Nella giornata di ieri, 8 novembre 2021, presso il Centro Giovanni XXIII a Belluno si è tenuto l’evento “Dolomitibus Academy” per raccontare l’iniziativa promossa in collaborazione con Provincia di Belluno e Veneto lavoro, e a cui hanno partecipato quaranta comuni della provincia di Belluno.
«Il successo della nostra azienda passa attraverso la crescita professionale del nostro personale – ha spiegato Emanuela Casellato, direttore di esercizio di Dolomitibus – per questo investiamo sulla crescita agendo sulla formazione, coinvolgendo il nostro staff su programmi di performance condivisi con l’obiettivo del miglioramento continuo».
Grazie a Dolomitibus, che si fa carico delle spese per il percorso formativo presso le autoscuole convenzionate, i nuovi giovani assunti saranno inseriti con mansioni differenti all’interno dell’azienda fino a quando non acquisiranno i titoli necessari per lo svolgimento della mansione di operatore di esercizio.
Dolomitibus continua così nella sua forte azione di investimento sui territori in cui opera. Attraverso il progetto “Academy” l’azienda si impegna ad offrire nuove opportunità di lavoro e di crescita ai giovani che non possiedono titoli abilitanti alla guida.
Trasporti e occupazione: l’impegno Dolomitibus
«Veneto Lavoro è sempre al fianco delle imprese che cercano personale e attraverso i Centri per l’impiego offre un servizio qualificato di preselezione dei candidati in linea con i profili ricercati – commenta Tiziano Barone, direttore di Veneto Lavoro – È importante che i giovani colgano le opportunità che il mercato del lavoro offre, anche in un settore come quello dei trasporti, colpito come e più di altri dagli effetti della pandemia. Per questo abbiamo accolto con entusiasmo la proposta di Dolomitibus di collaborare a questo progetto di inserimento lavorativo e crescita professionale dei neoassunti. Il nostro contributo consisterà nell’intercettare giovani potenzialmente interessati e motivati e coinvolgerli nell’iniziativa, anche attraverso eventi di recruiting dedicati quali i nostri “IncontraLavoro” aziendali».
Lo scopo del programma è quello di offrire ai giovani, in questo particolare periodi di crisi, l’opportunità di entrare nel mondo del lavoro mediante un percorso di formazione volto a fornire le conoscenze necessarie e i titoli abilitanti – ovvero la patente D e la Carta di Qualificazione del Conducente (CQC) – per ricoprire la mansione di operatore di esercizio, attraverso un contratto di apprendistato professionalizzante.
L’impatto della pandemia sul mercato del lavoro ha provocato un aumento del tasso di disoccupazione giovanile: «L’azienda ha deciso di investire sul personale per aumentare la qualità del servizio erogato» – dichiara Pietro Da Rolt, direttore operativo di Dolomitibus – «Il Covid ha impattato pesantemente sul trasporto pubblico ma ha anche evidenziato la centralità di questo comparto. Innovazione, transizione energetica e sicurezza sono gli elementi cardine della nostra azione aziendale che vogliamo mettere a disposizione del territorio per una crescita comune e diffusa».
Crescita comune del territorio che è stata sposata immediatamente dalla Provincia di Belluno. «Il progetto Academy è strategico per il settore dei trasporti, ma va visto come uno strumento anti-spopolamento – commenta il presidente della provincia di Belluno Roberto Padrin -. Se riusciamo a garantire lavoro stabile ai giovani e servizi sul territorio, possiamo contribuire a fermare la crisi demografica della montagna. Credo che sia la strada giusta, per di più mutuabile anche in altri settori professionali».