DL Rilancio, neanche un euro per le autolinee. O almeno, questo è ciò che (non) prevede la bozza circolata in questi giorni. Un documento che si è già conquistato un secco ‘no’ da parte del Comitato Bus Turistici Italiani. E grida di allarme si alzano anche da Flixbus e da Simet.

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Flixbus sulla bozza DL Rilancio

«La nostra impressione è che il Governo stia scegliendo di lasciarci morire insieme a tante aziende partner che si occupano di servizi di lunga percorrenza – così Andrea Incondi, managing director di Flixbus Italia -. Significa cancellare servizi essenziali per milioni di cittadini italiani. Insomma da quello che vediamo si sceglie di supportare chi ha già finanziamenti pubblici e si dimenticano tutti gli altri. Le regole della libera concorrenza verranno travolte. A fronte delle misure di contenimento, il Ministro De Micheli aveva dichiarato pubblicamente che lo Stato si sarebbe fatto carico di compensazioni per le aziende di trasporto. Avevamo ritenuto di dar valore a questa promessa, ma al momento non c’è niente. Neppure il minimo segnale di attenzione.

Marinnobus, misure di sostegno per il settore

“In relazione al varo del cosiddetto “DL Rilancio” e alle possibili misure di sostegno al settore del trasporto e, in particolare, di quello su gomma e a lunga percorrenza dedicato ai passeggeri, è opportuna una precisazione. Appare evidente che tali provvedimenti siano non solo auspicabili ma assolutamente urgenti. Come MarinoBus, con la Fase 2, abbiamo assicurato da subito la riattivazione dei principali collegamenti nel solco di quella missione di servizio pubblico che da sempre ispira la nostra azienda. Ma, inevitabilmente, ciò è avvenuto a fronte di un notevole sacrificio organizzativo ed economico non sostenibile nel medio-lungo periodo. Ecco perché possiamo testimoniare che tali misure di sostegno sarebbero linfa vitale per l’intero comparto. Sarebbe auspicabile agire responsabilmente con interventi concreti, ad esempio sulla leva fiscale, con lo scopo di generare un circolo virtuoso che determini benefici unicamente per gli operatori affidabili, che fanno dell’efficienza dei collegamenti e del servizio davvero di qualità per i viaggiatori il loro obiettivo continuo” afferma Gerardo Marino, Amministratore Unico di MarinoBus.

Simet sulla bozza di DL Rilancio: siamo preoccupati

La famiglia Smurra, Simet, dichiara: «Dopo l’uscita della bozza del nuovo decreto, si è levata una preoccupazione da parte di tutto il settore della lunga percorrenza e del turismo per le mancate misure per contrastare la crisi: tutto per il tpl, ferrovie, aerei e monopattini. Noi di Simet Bus abbiamo già espresso diverse perplessità, ma ora che si valuta la possibilità di riattivare i nostri servizi, ci chiediamo quali siano le soluzioni concrete per tornare operativi. Abbiamo bisogno di un po’ di luce su aspetti molto importanti: capire, ad esempio, l’obbligo del distanziamento sociale che stimato nel ns settore trattasi del 60% del blocco alla vendita e quindi di posti a sedere che non venderemo mai, tenuto presente che invece i costi di percorrenza (autostrade, gasolio, personale, autostazione, manutenzione, assicurazioni, ammortamento etc), resteranno invariati».

«Siamo preoccupati perché non sappiamo quali saranno gli scenari che riguarderanno tutta la parte sociale (dipendenti e imprenditori) a cui le imprese dovranno andare incontro – proseguono gli Smurra -. Per non parlare della responsabilità penale e civile che il datore di lavoro ha nei casi in cui il dipendente contragga la malattia da Covid-19. E quali tutele (ad oggi ignote) ha lo stesso datore qualora il dipendente contraesse la malattia al di fuori dell’orario lavorativo. Perché le conseguenze non potranno che essere solo ulteriori cause di lavoro con oneri indefiniti in merito a questo approccio». 

Comitato bus turistici, giudizio negativo

«Il giudizio non può altro che essere totalmente negativo». ha dichiarato Riccardo Verona del Comitato Bus turistici italiani. Un comitato che raggruppa circa 2o0 operatori di tutta la penisola per oltre 25 mila bus che percorrendo ogni anno 1,7 miliardi di chilometri e consumando circa 450 milioni di litri di carburante. «Purtroppo apprendiamo che nella bozza del DL Rilancio, le istituzioni non hanno preso in considerazione il comparto dei bus turistici, linee commerciali e linee ministeriali, mentre hanno aiutato altri comparti».  Sicuramente, continua Verona,  «non è un bel segnale che lo Stato lasci sole le aziende più colpite».

Il DL Rilancio in pillole

Nessun fondo per le autolinee statali mentre si sostengono, per molti a ragione, il tpl, i treni e il trasporto aereo. In Italia la transizione energetica è arrivata al palo: chiusi i rubinetti per il finanziamento di mezzi alternativi, si ritorna al diesel. Ma non solo. Non un euro per il settore turismo mente il 5 per cento del finanziamento per il rinnovo del parco potrà essere destinato a «contenere i rischi epidemiologici», cioè paratie ed affini. Tutto questo è contenuto in una bozza del DL Rilancio che dovrebbe vedere al luce in questi giorni. Ben 434 pagine dove il trasporto pubblico cattura una manciata di articoli.

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