Dl Energia, Anav: «Destinare quota fondo 500 milioni anche al tpl»
Benefici trascurabili dal taglio dell’accisa ordinaria previsti dal Dl Energia 2 e costi del gasolio ancora insostenibili, a rischio i servizi di trasporto collettivo autobus se non vi saranno misure immediate di contenimento dei prezzi. Questo l’allarme lanciato da Giuseppe Vinella, presidente di Anav/Confindustria che raggruppa le imprese attive in tutti i segmenti del trasporto passeggeri […]
Benefici trascurabili dal taglio dell’accisa ordinaria previsti dal Dl Energia 2 e costi del gasolio ancora insostenibili, a rischio i servizi di trasporto collettivo autobus se non vi saranno misure immediate di contenimento dei prezzi. Questo l’allarme lanciato da Giuseppe Vinella, presidente di Anav/Confindustria che raggruppa le imprese attive in tutti i segmenti del trasporto passeggeri con autobus per l’audizione alle Commissioni VI e X riunite del Senato sul ddl AS n. 2564.
L’appello Anav contro il caro carburante
«È una crisi senza precedenti – dichiara in una nota il presidente di Anav – che segue un’altra crisi anch’essa senza precedenti. Le tensioni che da alcuni mesi a questa parte si registrano sul mercato dei prodotti energetici sono destinate a protrarsi e impongono contromisure efficaci e adeguate per tempi ed entità. Soprattutto per quei settori, come quello del trasporto passeggeri con autobus, che dipendono quasi al 100% dal gasolio».
Vinella prosegue evidenziando come «nel primo trimestre del 2022 il prezzo industriale è cresciuto di oltre il 65% rispetto al 2019 con un impatto sui costi di produzione dei servizi che, per le imprese di trasporto pubblico locale e di trasporto commerciale con autobus di linea e di noleggio, è stimabile in oltre 300 mln di euro su base annua. Si tratta di maggiori costi che il mercato non riesce ad assorbire e che, nel caso dei servizi di tpl, le imprese neppure hanno la possibilità di trasferire sulla clientela in quanto non dispongono della leva tariffaria».
«Va scongiurato il rischio di un fermo dei servizi che, trasferendo quote di mobilità dal trasporto collettivo a quello privato, finirebbe con l’inasprire, e non poco, la crisi energetica del Paese. Occorrono pertanto – conclude Vinella – interventi immediati a sostegno delle imprese di trasporto di passeggeri con autobus cui va destinata innanzitutto una quota adeguata del fondo di 500 mln di euro stanziati proprio per fronteggiare l’emergenza carburanti nel settore dell’autotrasporto ma che il Governo sembra orientato a destinare al solo settore del trasporto merci. Confidiamo che in sede di riparto si tengano nella giusta considerazione le esigenze di sostegno dell’intero settore dell’autotrasporto e quindi, oltre che del trasporto merci, anche del trasporto passeggeri con autobus attivo con circa 75 mila autobus e oltre 140 mila addetti».