Il disegno di legge sulla concorrenza ha iniziato il suo iter parlamentare sbarcando a Palazzo Madama, in commissione industria. Non è un percorso semplice quello del Dl, che “gode” già di un fronte di oppositori piuttosto nutrito, fatto dal mondo dei tassisti, dal settore del trasporto pubblico locale e dal comparto dei balneari.

Come sottolineato da Il Sole 24 Ore, sindaci, presidenti di Provincie e Regioni avrebbero chiesto al governo il rinvio al 2024 per le gare che interessano il tpl.

Tralasciando qui le richieste della galassia del taxi e dei balneari e focalizzandoci su quello del trasporto urbano, una delle norme più indigeste agli enti territoriali è quella che riguarda l’obbligo di gara per l’affidamento del trasporto locale, che “viene sanzionato con un taglio del 15% del fondo nazionale per chi non è in regola con le gare”, scrive ancora il quotidiano di Confindustria.

Il Dl Concorrenza, peraltro, introduce un censimento delle gare – finora mancante – che obbliga le regioni a comunicare entro il 31 maggio di ogni anno al Ministero delle Infrastrutture i bandi pubblicati e gli affidamenti con gara ultimati nell’anno precedente. Un punto, quest’ultimo, osteggiato dai sindaci, che come detto hanno tirato per la giacchetta l’esecutivo chiedendo che tale novità entri in vigore dal 2024

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