D’Auria Furore. Il nuovo corso del Gruppo D’Auria prende il via, con oltre un anno di ritardo imputabile alla pandemia, nella nuova sede pronta a febbraio 2020. E prende forma con una nuova freccia al proprio arco, il modello Furore in grado di alloggiare 31 persone su telaio Daily, e sull’onda di una chiara divisione di compiti: lavorati su telaio Sprinter sotto i 23 posti, chassis Iveco Daily sopra i 23, furgonati affidati al partner lituano Altas (di cui D’Auria è dealer italiano, oltre a farsi carico di sedute ed eventuale pedana per carrozzine).

Allestito su telaio Ccs (telaio e muso), il D’Auria Furore ha passo di 4.350 millimetri, accorciato rispetto al più comune 4.750. Un accorgimento che consente una maggiore capacità della bagagliera e una maggiore agilità nelle svolte. Il mezzo si indirizza al mercato turistico e dei servizi shuttle intercity, grazie alla possibilità di omologazione in Classe II (previa installazione di corrimano in luogo delle cappelliere – fornite da Ofolux – e di altri accorgimenti, tra cui l’opzione della pedana per carrozzine, per la quale D’Auria si rivolge ad Autolift).

D’Auria Furore, la gamma completa

D’Auria Furore, nasce dall’esperienza del Grande Capri, oggi il modello più venduto dell’azienda campana. Su una media di 70 veicoli venduti annualmente (l’anno pandemico è un caso a parte…), i Grande Capri costituiscono la grande maggioranza. Largo 2,40 metri, il Furore rappresenta in un certo senso il successore delle gamme Turengo, su telaio 818, ed Elite, un 33 posti su telaio Eurocargo. Con una sostanziale differenza: mentre l’Elite richiede la ricostruzione del frontale, il telaio Ccs fornito da Iveco, già fornito di frontale, consente di ottimizzare il flusso di lavorazione concentrandosi sulla carrozza. La new entry costituisce inoltre il punto di partenza di una bipartizione delle gamme D’Auria a seconda della capacità: sotto i 23 posti su Sprinter, sopra quella soglia Iveco Daily. Una scelta ben precisa. Dei furgonati si fanno carico i lituani di Altas, i cui prodotti originali sono distribuiti sul territorio italiano proprio da D’Auria, che all’Ibe 2020 ha esposto il mini full electric da 7,7 metri Cityline Ev, frutto di una collaborazione del brand baltico con i finlandesi di Elinta Motors.

D’Auria Furore, la meccanica

Torniamo D’Auria Furore. Sotto il cofano lavora il 3 litri Fpt da 210 cavalli, abbinato a cambio Hi-matic. L’accesso ribassato a 300 millimetri da terra è uno dei plus di questo modello, forte di vano bagagli da 5 metri cubi.  I sedili, con tessuti cuciti internamente, sono in stoffa tecnica rasopelo con poggiatesta in pelle. Presenti tavolini, retine portaoggetti, bracciolo. Il top di gamma? Il modello ‘business’ con doppia testata e ‘fianchetto’ in pelle. I service set prevedono bocchettoni e luce di cortesia.  

D’Auria Furore, con Webasto

La climatizzazione dell’abitacolo è in capo a un’unità Webasto (che si aggiunge all’impianto originale Iveco dedicato all’area conducente). Gli sportelli, trattati con cataforesi, sono anche ‘made in Germany’.  A disposizione del driver c’è un frigorifero ad incasso firmato Tm da 45 litri, e l’offerta ‘leisure’ è completata da un infotainment composto da lettore cd, dvd (il monitor Lcd è a scomparsa, con apertura manuale) ed mp3 e dalle prese di ricarica usb disposte ad ogni fila di sedili. Tra gli optional figurano i fari led, la retrocamera e i sensori di parcheggio posteriori. 

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