Crisi in casa Barbi, la Cgil alza l’allarme: il tavolo con l’azienda volto a trovare soluzioni condivise per salvare i posti di lavoroal momento è in stallo. L’incontro di venerdì 20 luglio presso il comune di Mirandola (MO), dove insiste la sede della storica carrozzeria attiva dal 1905, non ha lasciato emergere nuovi elementi. Lo si legge su Modena Today.
 barbi autobus

Barbi in crisi, il futuro è incerto

La crisi della carrozzeria Barbi si protrae da diverso tempo. Si sono verificati ritardi di pagamento degli stipendi e sul futuro produttivo dello storico stabilimento mirandolese le certezze sono ben poche. “Alcuni mesi fa si era affacciata una newco creata dalla figlia di Carlo Barbi, la Barbi Bus & Coach (controllata in maggioranza dalla famiglia Barbi e in parte dall’importatore Barbi per il Regno Unito B.A.S.E, n.d.r.), che aveva palesato la volontà di dare continuità produttiva alla carrozzeria Barbi ed assumendo anche tutti i lavoratori ancora in forza, chiaramente, essendo l’unica proposta in campo che potesse dare delle risposte alle aspettative dei lavoratori, la soluzione era stata salutata positivamente dal sindacato”, spiega la Fiom/Cgil a Modena Today.

L’attacco della Cgil a Barbi

“Purtroppo nell’incontro di venerdì, sia la Fiom che il sindaco, hanno dovuto riscontrare la non volontà da parte del padre di vendere, e le difficoltà della figlia di comprare – attacca il sindacato – Questa posizione della famiglia Barbi è irresponsabile in quanto, in assenza di un’alternativa, mette in mezzo alla strada 14 lavoratori con le relative famiglie che da anni hanno contribuito con il proprio impegno al buon andamento dell’azienda e adesso gli viene dato il benservito”. Il sindaco, spiega il quotidiano locale, si è impegnato a verificare la possibilità di continuare il confronto al tavolo della Regione. Intanto Fiom e lavoratori hanno dato vita a un presidio permanente.

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