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Flixbus cancella tutte le corse da e per la ‘zona rossa’. Sul sito del vettore tedesco si legge che “il decreto ministeriale che chiede di evitare gli spostamenti in entrata e in uscita dalla Regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesare e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia. Pertanto, ciò potrebbe comportare modifiche, interruzioni o cancellazioni delle nostre corse”. I passeggeri, comunque, hanno il diritto al rimborso del biglietto in linea con i “Termini e Condizioni” aziendali.

Flixbus coronavirus, i controlli

I passeggeri di Flixbus era già stati ogetto di un fatto poi riportato dalle cronache nazionali. Nella notte tra l8 e il 9 marzo scorso un Flixbus proveniente da Milano era stato fatto fermato nell’area di parcheggio di piazza della Concordia a Salerno dove sono stati fatti controlli sanitari ai passeggeri con la misurazione della temperatura. Nessuno, a quanto si apprende, ha superato i 37,5 gradi. Il Flixbus è poi ripartito per Matera. Nell’area c’erano tre ambulanze oltre alla Polizia di Stato e alla Polizia locale.

Flixbus, ecco come ‘arginare’ il virus

Per combattere il virus Flixbus, si legge sul sito ufficiale, si preoccupa “dell´accurata pulizia dei mezzi che da sempre viene eseguita al termine di ogni corsa, abbiamo richiesto una sanificazione aggiuntiva dei mezzi come richiesto dal Governo”. Sempre Flixbus dichiara di essere “pronta ad adottare tempestivamente eventuali ulteriori nuove linee guida suggerite dalle autorità competenti relativamente al trasporto a media e lunga percorrenza su gomma.In attesa di avervi a bordo con noi, vi ricordiamo le indicazioni suggerite dal Ministero della Salute in merito alla prevenzione della diffusione del Coronavirus (Covid-19).

La crisi del comparto

Il settore del trasporto persona è stato colpito duramente dal virus. E’ notizia di pochi giorni fa che Saca e Cosepuri hanno chiesto lo stato di crisi, il Coronavirus mette in ginocchio il settore dei trasporti. E’ quanto si legge su un articolo di Modenatoday.it. Come è noto da oltre due settimane le aziende di trasporto affrontano una situazione straordinaria e in costante evoluzione: l’emergenza epidemiologica ha comportato un arresto del settore che, unito all’incertezza sul periodo di applicazione delle misure sanitarie straordinarie attualmente vigenti, sta creando serie difficoltà a tutti gli operatori. Una situazione della quale al momento non si può prevedere una fine e che colpisce in maniera molto seria le cooperative SACA e COSEPURI, aderenti all’Alleanza delle Cooperative Italiane, che raggruppano larga parte degli operatori del settore trasporto persone e merci del nostro territorio.

Saca e Cosepuri

Saca e Cosepuri, una situazione impensabile

“Siamo di fronte a una situazione impensabile fino a qualche settimana fa che ha determinato una condizione senza precedenti se rapportata a qualsiasi altro evento accaduto negli ultimi 30 anni – sostiene il presidente di SACA Alessio Passini -. Se questa situazione dovesse perdurare, i danni saranno difficilmente recuperabili. Ci aspettiamo ogni possibile intervento da parte delle istituzioni a sostegno delle nostre attività e del reddito di soci e personale dipendente.”

“Le nostre Cooperative – aggiunge il presidente di Cosepuri Gino Onofri – svolgono servizi di noleggio autovetture e bus turistici con conducente, trasporto e deposito merci, servizi di trasporto pubblico locale, servizi di trasporto scolastico, di persone con disabilità e anziani. Abbiamo 500 aziende associate e complessivamente oltre 1000 addetti che hanno bisogno di essere aiutati e rassicurati. Negli ultimi 10 giorni abbiamo subito una riduzione di lavoro molto importante che, se non arginata, rischia di mettere gravemente in crisi il settore e la tenuta occupazionale dello stesso, minando seriamente le possibilità di sopravvivenza di gran parte delle nostre imprese associate”.

Saca e Cosepuri, il trasporto allo sbando

In particolare, il trasporto persone svolto con bus turistici versa in una situazione particolarmente grave a seguito della norma che ha sospeso i viaggi di istruzione fino al 3 aprile e ha imposto la chiusura delle scuole fino al 15 marzo, salvo ulteriori estensioni del provvedimento. Gli effetti immediati sono stati l’annullamento dei servizi di trasporto scolastico e di tutte le visite di istruzione già programmate. A ciò si aggiungono lo spostamento o la cancellazione di eventi fieristici e congressuali, tour ed escursioni nonché la riduzione drastica di richieste di servizi di noleggio auto con conducente, di trasporto merci oltre alla notevole riduzione dei passeggeri dei servizi di trasporto pubblico locale e aeroportuale, tutti elementi che mettono in serio dubbio la capacità di coprire i costi di esercizio e onorare gli impegni derivanti dagli investimenti realizzati.

“Gli effetti di questa situazione si protrarranno per mesi ma il settore del trasporto è già molto vicino al collasso – concludono Passini e Onofri -. Chiediamo pertanto che venga dichiarato lo stato di crisi dell’intero settore e vengano stanziate sin da ora adeguate risorse economiche per consentire il necessario sostegno delle attività e il corretto e regolare svolgimento delle stesse”.

ANAV Lazio: a Roma turismo al collasso

Crisi profonda per il turismo a Roma. A lanciare l’allarme sugli effetti della diffusione del Coronavirus sul trasporto persone è Giovanni Troiani, presidente di ANAV Lazio – associazione che rappresenta le imprese di trasporto turistico con autobus – che denuncia un blocco totale dell’attività per l’intera  stagione turistica e chiede alle Istituzioni nazionali e locali  misure urgenti di sostegno al settore.

ANAV Lazio, la dichiarazione di Troiani

“Per il nostro settore – evidenzia Giovanni Troiani – gli effetti dell’emergenza coronavirus sono deflagranti: fioccano le cancellazioni delle prenotazioni e la domanda è pressoché azzerata per tutta la prossima stagione turistica e per tutti i comparti, dai viaggi di istruzione, completamente bloccati dal Governo per ora fino al 15 marzo 2020, al trasporto dei gruppi turistici organizzati, al turismo congressuale, a quello religioso e crocieristico. Il nostro settore è composto da imprese di dimensione piccola o piccolissima che non potranno reggere a lungo l’impatto pesantissimo della crisi che, purtroppo, prevediamo non sarà di breve periodo”.

Anav Lazio

ANAV Lazio, rischio collasso

Per il Presidente di ANAV Lazio “il rischio di veder scomparire molte aziende, con conseguente perdita di posti di lavoro, è reale e neppure troppo lontano. Per questo abbiamo già chiesto al Governo misure urgenti per  salvaguardare la liquidità delle imprese e, quindi, la sospensione dei versamenti fiscali e contributivi e dei pagamenti delle rate di mutui e leasing. Ma occorre agire in fretta e soprattutto fare di più se si vuole evitare il tracollo di un settore che, come noto a tutti, è un anello fondamentale della filiera turistica del Paese”.

ANAV Lazio, collaborazione e sostegno

Il Presidente Troiani prosegue sottolineando che “è necessaria, tuttavia, la collaborazione e il sostegno al settore turistico da parte  di tutte le Istituzioni a tutti i livelli e il ruolo delle amministrazioni comunali in questo senso può essere determinante. Per questo al Sindaco di Roma Virginia Raggi chiediamo l’istituzione immediata di una task force, con la partecipazione delle categorie produttive, per valutare e coordinare possibili iniziative per sostenere, in questa fase difficilissima, il turismo della Capitale e le imprese di trasporto turistico. Come primo atto chiediamo di rimuovere ogni ostacolo o disincentivo all’arrivo in città dei flussi turistici e, quindi, la sospensione per tutto l’anno in corso delle tariffe giornaliere e in abbonamento di accesso degli autobus turistici e di linea commerciali al territorio comunale”.

Il Presidente di ANAV Lazio ricorda poi che i numeri del turismo a Roma che, con 17mln di arrivi e 40mln di presenze l’anno e un impatto sul PIL cittadino di oltre il 10%, è una delle principali mete turistiche nazionali.

Anav chiede più flessibilità per gli investimenti del Piano di mobilità sostenibile

“L’incontro di ieri sera con la Ministra De Micheli per fare il punto sui pesantissimi impatti dell’emergenza coronavirus sui settori del trasporto persone e della logistica è stata una occasione apprezzata e importante per l’individuazione delle misure prioritarie da assumere per superare la crisi e sostenere le imprese”. Così il Presidente di ANAV, Giuseppe Vinella, a valle della riunione al MIT che ha coinvolto le principali associazioni di categoria.

Presidente di ANAV, Giuseppe Vinella

“Abbiamo rappresentato alla Ministra un quadro estremamente preoccupante che ci ha portato, con la condivisione delle Organizzazioni sindacali di categoria, a chiedere l’apertura dello stato di crisi per l’intero settore del trasporto collettivo di persone e l’adozione di misure di sostegno al comparto che auspichiamo vengano recepite nel decreto a cui il Governo sta lavorando”.

Anav

Anav, necessario muoversi ora

“Sono indispensabili misure emergenziali per consentire al sistema produttivo di superare la crisi di questi giorni – prosegue Vinella – ma occorrono anche interventi e politiche di più ampio respiro e di medio/lungo periodo per rilanciare la mobilità collettiva e sostenibile nel Paese.
Occorre anche massimizzare il sostegno agli investimenti delle imprese del TPL nel rinnovo del parco autobus rendendo più flessibile l’attuazione del Piano strategico di mobilità sostenibile per il rinnovo dei bus di trasporto pubblico locale e concentrando la spesa dei 3.700 milioni disponibili su Fondo nei primi anni. A questo fine è determinante rendere flessibili i finanziamenti, consentendo anche il ricorso al leasing e nella transizione anche il finanziamento di autobus ad alimentazione tradizionale di ultima generazione, che hanno tempi molto più rapidi di messa su strada rispetto agli autobus ad alimentazione alternativa, e in primo luogo elettrici, per i quali occorre anche la previa realizzazione di infrastrutture di supporto.

Condividiamo in quest’ottica la proposta del Ministro Patuanelli di estendere e rafforzare gli incentivi alla rottamazione dei mezzi più vecchi consentendo anche l’acquisto di veicoli non elettrici e auspichiamo incentivi importanti anche per le imprese di trasporto persone con autobus, sia di linea che nel trasporto turistico, con lo stanziamento di maggiori risorse nell’apposito fondo istituito con la legge di bilancio 2020″.

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