“Verso i combustibili alternativi?”: si è tenuta questa mattina a Bologna, nella sala Tper di via Saliceto, la prima parte del convegno promosso da Autobus in collaborazione col Cifi e con l’azienda di trasporti emiliana. Un’occasione di confronto che è stata l’occasione per tentare di rispondere all’interrogativo posto dal titolo mettendo attorno al tavolo rappresentanti dell’industria, del tpl ed esperti.

Riduzione delle emissioni e gara Consip

«Se dobbiamo diminuire emissioni gas serra del 67 per cento entro il 2050, qualcosa deve accadere di concreto perché ciò accada, sennò rimangono dichiarazioni – le parole d’apertura della presidente di Tper Giuseppina Gualtieri -. Noi abbiamo ridotto il consumo di gasolio del 47 per cento aumentando la flotta a metano. In campo ferroviario siamo passati da 4 a 27 treni elettrici». Dopo i saluti preside del Cifi di Bologna Massimo Dal Prete ha preso la parola Massimo Santori, vertice del dipartimento Public affairs in Cnh, che ha affrontato la spinosa questione della gara Consip: «La copertura finanziaria è farraginosa. Pensiamo che la gara unica sia giusta e sia giusto che se ne occupi il Consip, ma bisogna superare delle criticità: i piani di riparto sono parziali; il prodotto autobus non è una siringa, è un prodotto poco standardizzabile e presenta delle caratteristiche legate al tipo di esercizio e al tipo di zona in cui deve operare; c’è scarsa chiarezza sul coinvolgimento delle pmi; la macchina organizzativa di Consip è in fase di rodaggio. Tra i punti di forza c’è la spending review e il fatto che Consip rispetta un principio di terzietà. Ha inoltra la struttura adatta a gestire questo tipo di gara».

Iveco Bus tra ibrido e metano

In tema di prodotto, Santori ha affermato: «Pensiamo che l’ibrido sia un’ottima soluzione per le città e l’extraurbano, mentre per la lunga percorrenza il motore tradizionale garantisce le autonomie necessarie. Nel contempo crediamo molto al metano e al biometano, che risponde a un’ottica di economia circolare a rifiuti zero e rispetta le autonomie necessarie per urbano ed extraurbano. Bisogna tenere conto anche del rapporto qualità prezzo: non si può acquistare un autobus da 500mila euro che garantisce una minore capacità di passeggeri».

Gtt Torino, presto una gara

Giovanni Battista Rabino, direttore tpl di Gtt Torino, ha annunciato che «A breve partiremo con una gara di autobus 12 e 18 metri a gasolio e metano. Stimiamo più di 100 veicoli per l’urbano e una trentina interurbano. Sono in corso di redazione i capitolati, quando l’agenzia metropolitana ci comunicherà la disponibilità di risorse partiamo. Il rinnovo della flotta è prioritario». Il referente di Gtt ha ricordato che «Autobus elettrici noi ne abbiamo dal 2002, da 7,5 metri con ricarica parziale al capolinea». Sui nuovi autobus Byd, acquistati in seguito a gara finanziata dalla regione Piemonte: «Il finanziamento è stato di 8,5 milioni, ha coperto il 90 per cento della cifra. Gli autobus elettrici Byd sono stati pagati 400mila euro l’uno più 200mila euro per colonnine di ricarica all’interno di due depositi. Sono autobus che hanno una buona capienza, circa 80 passeggeri contro i 90-100 degli autobus gasolio o metano. L’autonomia è di circa 300 chilometri».

La mobilità secondo Scania

La parola è passata poi a Roberto Caldini di Scania, che ha tratteggiato la posizione del costruttore svedese sul tema dei combustibili alternativi: «Noi costruttori siamo coscienti di essere parte del problema inquinamento ma vogliamo anche essere parte della soluzione. Ciò che stiamo vedendo è che le città si sviluppano come hub regionali, e il trasporto extraurbano ha un ruolo sempre più importante. Bisogna pensare anche a ciò che accade fuori dal centro urbano, senza focalizzarsi solo sul centro. Infatti abbiamo proposto sul mercato un prodotto nuovo, l’interurbano a pianale rialzato alimentato a metano, lo Scania Interlink Cng. Un altro concetto innovativo è l’ibrido Classe II, che abbiamo consegnato settimana scorsa ad Asf Como (gruppo Arriva)».

Scania verso l’autobus Lng

Gettando lo sguardo verso il futuro, ha affermato Caldini, « Noi di Scania stiamo lavorando a progetti di autobus Lng (gas naturale liquefatto). Non è una tecnologia nuova ma ha bisogno di studi approfonditi. I veicoli avranno autonomia importante: si parla di autonomia fino a 900 km. Pensiamo di essere pronti col primo prototipo già entro la fine del 2018. E a Courtrai presenteremo una soluzione innovativa su cui non possiamo ancora dire nulla». E sull’autobus elettrico? «Stiamo facendo test per l’autobus full electric con diverse modalità di ricarica. Sono soluzioni che vanno bene per i centri urbani ma che noi di Scania non consideriamo ancora sostenibili dal punto di vista economico. Diventeranno sostenibili anche economicamente in futuro».

Comunicazione e riqualificazione urbana

Ancora Tper ha preso la parola per bocca del dirigente infrastrutture Fabio Monzali, che ha illustrato gli ingredienti del progetto per la messa in esercizio dei Crealis, elogiando il forte utilizzo di comunicazione ad hoc per un coinvolgimento più ampio possibile della cittadinanza. In coda è intervenuto il professor Riccardo Genova dell’università di Genova, che ha presentato il progetto V.Lo-City per lo sviluppo di autobus a idrogeno, che entro la fine dell’anno debutterà anche a Sanremo, tra le città coinvolte con Aberdeen, Anversa e Groningen (anche in quest’ultima città il progetto non è ancora partito).

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