Cina e autobus elettrici, mamma mia che numeri. Che nelle città del Dragone i mezzi elettrici abbiano già iniziato a circolare in grande numero è risaputo. Il 98 per cento degli autobus elettrici in circolazione nel mondo sono in Cina, affermano gli studi dell’Uitp. Insomma: siamo preparati ai grandi numeri. Che, però, appaiono in calo: nel 2016 sono stati venduti 89.546 autobus elettrici. Il 23 per cento in meno rispetto ai 115.700 dell’anno precedente (le cifre fornite dall’Uitp però parlano di 160mila…). Del resto, nel 2017 il governo ha ridotto del 20 per cento i sussidi.

autobus elettrici cina

In Cina il 98 per cento degli autobus elettrici

In base ai dati del rapporto ZeEUSeBus Report realizzato dall’Uitp, a inizio 2017, il 98 per cento dei 173mila bus elettrici al mondo circolano sulle strade delle città cinesi, grazie agli incentivi governativi. La flotta europea, dal canto proprio, contava su 1.300 elettrici, il 18 per cento dei quali sono in Regno Unito, seguito da Paesi Bassi, Svizzera, Polonia e Germania (10 per cento ciascuna). Nel medesimo report veniva evidenziato, attraverso un’analisi di mercato condotta tra i costruttori, che una produzione di serie di bus elettrici in Europa raggiungerà piena maturità entro il 2018-2020, grazie al progressivo aumento della domanda.

Uno studio datato 2015: mille miliardi di dollari in autobus elettrici

Le avvisaglie del decollo cinese in termini di autobus elettrici erano già presenti nel 2015, annata in cui si è passati a oltre 94mila autobus elettrici venduti contro i 12mila del 2014. Gli analisti della britannica IDTechEx, agenzia di consulenza strategica per le nuove tecnologie, prevedevano che la Cina avrebbe speso nei successivi 15 anni fino a un bilione (mille miliardi) di dollari in autobus elettrici: ciò aiuterà a ridurre l’impatto dell’inquinamento di circa 22.5 bilioni, almeno l’1% del PIL. Ovviamente è ancora presto per valutare la realisticità e l’impatto di una simile proiezione.

Cina, autobus elettrici, Uitp e sussidi governativi

Quel che è certo è che, a tre anni di distanza, il trend ha visto un apice datato 2016 e un importante calo nel 2017. Un dato, quest’ultimo, che va letto con attenzione: i numeri di vendite di autobus elettrici sono rimasti estremamente bassi per l’intero anno, con un’impennata sul finale. 36mila autobus elettrici sono stati venduti a dicembre, nel momento in cui è stato reso noto che i sussidi statali sarebbero stati fortemente ridotti nel 2018. Del resto, il mercato cinese degli autobus elettrici, è cosa risaputa, è fortemente gonfiato dal comportamento governativo: secondo i dati forniti dall’Uitp, nel 2016 i sussidi e i benefici fiscali garantiti dal ministero impattavano per 81mila dollari su ogni veicolo. Già nel 2017 il governo ha ridotto del 20 per cento gli aiuti, nell’ottica di proseguire i tagli agli incentivi fino ad eliminarli nel 2020. Nel frattempo, tuttavia, ha aumentato i sussidi per le infrastrutture di ricarica.

Byd e Yutong mattatori

Nel frattempo, questi numero da capogiro hanno fornito la rampa di lancio per due giganti dell’elettromobilità: Yutong e Byd dominano il mercato cinese degli autobus elettrici. Le due aziende sono tra i grandi player anche in Europa. Byd ha vinto la gara del Piemonte, valsa 23 autobus elettrici da 12 metri per Torino e Novara, ed è assai presente in Inghilterra. Byd e Yutong figurano come partner di Flixbus nella prima sperimentazione relativa all’uso di autobus elettrici sulla lunga distanza, pronta a decollare quest’estate in Francia e Germania.

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