Stritolato da caro gasolio e restrizioni Covid e minacciato dalla concorrenza di grandi compagnie straniere, rischia di scomparire in Sardegna il settore dei taxi, Ncc e servizi navetta per transfer. Nell’isola si contano 717 imprese, con oltre 3.600 addetti, impegnati anche negli scuolabus. L’82% sono artigiane, secondo il dossier sul settore del trasporto terrestre di passeggeri in Sardegna, curato dall’Ufficio studi della Confartigianato regionale e basato su dati Movimprese del primo trimestre 2021. Nel 2020, con motori spenti e personale in cassa integrazione, il comparto nell’isola ha perso oltre 50 milioni di euro per mancati ricavi.

A rischio 261 taxi, 354 minibus

Delle oltre 700 imprese sarde che movimentano le persone, 261 sono taxi, 354 minibus di Noleggio con Conducente, mentre altre 102 sono attivita’ di trasporto terrestre passeggeri, segnala Confartigianato. Gli addetti sono 3.622, di cui 308 tra i tassisti, 731 con il noleggio con conducente e 2.583 tra le altre attivita’. Nel dettaglio, a Cagliari si contano 186 attivita’ con 1.089 addetti, a Nuoro 68 con 517 operatori, a Oristano 42 con 301 occupati, a Sassari 303 e 1.145 addetti e nel Sud Sardegna 118 e 570 operatori. Al calo del volume di lavoro, causato dalla pandemia, negli ultimi mesi si e’ aggiunta l’impennata del prezzo gasolio per autotrazione: un anno fa era di 1,35 al litro, oggi e’ arrivato a 2,156 euro (+59,9 per cento). In particolare, i bus turistici, servizi aggiuntivi di trasporto pubblico e mobilita’ scolastica, scontano i contratti fissi siglati. Il costo del pieno ad esempio per uno scuolabus, e’ passato da 270 euro a 432 (162 euro in piu’) che non puo’ essere scaricato in alcun modo sui Comuni, nota Confartigianato. “L’impatto dell’aumento del carburante e’ talmente penalizzante per un settore gia’ colpito duramente dalla crisi pandemica che si scarichera’ sui margini di profitto e sul valore aggiunto di ciascuna impresa”, spiega Fabio Mereu, vicepresidente di Confartigianato Imprese Sardegna e imprenditore del trasporto persone, “in particolare sul comparto taxi che opera con tariffe amministrate, sulle imprese di bus che operano in subaffidamento nei servizi di TPL, sulle imprese di noleggio con conducente auto e bus che non hanno piu’ beneficiato della moratoria dei leasing in un mercato che non ha mai dato cenni di ripresa”.

Confartigianato Trasporto Persone ha chiesto al Governo strumenti per alleviare

Confartigianato Trasporto Persone ha chiesto al Governo strumenti per alleviare le gravi ripercussioni derivanti dai rincari. Fra le proposte dell’organizzazione artigiana: una clausola di adeguamento dei costi di trasporto al costo del carburante; una variazione automatica applicata alle voci tariffarie legate al trasporto, riconducibile al valore del prezzo medio mensile nazionale del carburante da autotrazione al consumo. Le imprese chiedono, inoltre, di prevedere l’introduzione del cosiddetto ‘carburante professionale’, con prezzo calmierato alla pompa, come gia’ avviene per il carburante agricolo e un credito d’imposta sui costi di acquisto del carburante. “La situazione e’ talmente grave che le imprese non sono piu’ in grado di garantire i servizi”, avverte Mereu. “Per cio’ che riguarda gli aiuti, finora il settore ha ottenuto solo briciole ed e’ cosi’ anche con il nuovo Decreto Sostegni. Il settore e’ fortemente debilitato e, anche se c’e’ una lentissima ripresa, continua a crescere costi di gestione, affitti e assicurazioni. Occorrerebbe un rimedio shock come un intervento temporaneo sull’Iva, una defiscalizzazione e poi un taglio alle accise. E, per chi lavora con il pubblico, clausole di revisione prezzi e la compensazione negli appalti pubblici come avvenuto per l’edilizia”. Concorrenza sleale e abusivi, inoltre, sottraggono quote di mercato a chi ha sempre operato rispettando le regole. “Il settore trasporto persone e’ un anello fondamentale della filiera turistica della Sardegna e dell’intero Paese, in quanto in grado di assicurare un afflusso capillare, diffuso e massivo di turisti alle localita’ di interesse”, rimarca Mereu. “Chiediamo, inoltre, provvedimenti specifici per risolvere i fabbisogni di liquidita’ immediata e un sistema di indennizzi legati al blocco delle attivita’”.

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