Caro gasolio, il messaggio di FlixBus al governo: «Ridurre accise e contenere prezzi»
Anche FlixBus si aggiunge al coro di voci del settore dei trasporti che invoca interventi rapidi e concreti per contrastare in modo ficcante il caro gasolio che tanto sta mettendo in difficoltà un settore già duramente colpito da due anni di pandemia. «Quanto sta accadendo relativamente al costo del carburante non può non essere affrontato […]
Anche FlixBus si aggiunge al coro di voci del settore dei trasporti che invoca interventi rapidi e concreti per contrastare in modo ficcante il caro gasolio che tanto sta mettendo in difficoltà un settore già duramente colpito da due anni di pandemia.
«Quanto sta accadendo relativamente al costo del carburante non può non essere affrontato con forza e decisione da parte del governo. Chiediamo un intervento per ridurre le accise e contenere i prezzi della benzina. Le misure per una maggiore trasparenza dei costi non sono sufficienti», le parole di Andrea Incondi, Managing Director di FlixBus Italia.
Caro gasolio, FlixBus invoca aiuti
La mancata proroga del taglio delle accise fa volare il prezzo del gasolio e, in assenza di contromisure, l’impatto sui conti delle imprese di trasporto passeggeri con autobus rischia di diventare insostenibile. La reazione del mercato infatti, è andata ben oltre il mero recupero dei 15 centesimi a litro di risparmio fiscale sinora assicurato dagli interventi del Governo.
Le imprese di trasporto passeggeri con autobus presentano una struttura di costi e problematiche operative del tutto simili a quelle del trasporto merci su strada, settore al quale la legge di Bilancio per il 2023 ha già provveduto a riservare l’intero stanziamento di 200 milioni di euro.
«Il settore delle autolinee di media-lunga percorrenza a mercato fornisce il diritto alla mobilità a circa 15 milioni di cittadini ogni anno (dati pre-Covid). I passeggeri sono perlopiù di fasce deboli e studenti, residenti in centri abitati spesso non toccati da servizi ferroviari. Non vogliamo in alcun modo far pagare gli aumenti dei costi ai nostri passeggeri, ma nel caso le cose dovessero persistere in questo modo sarà necessario re-immaginare l’offerta al pubbli», ha aggiunto Incondi. Che, infine, ha così chiosato: «Il nostro è un settore che svolge un servizio primario per il cittadino. Per questo chiediamo al governo che ci sostenga come fatto nel 2022, al fine di attenuare la dinamica di incremento dei costi e ridurre la pressione sui conti aziendali, ma anche che dia quella stabilità normativa che ci permetta di programmare e investire per migliorare il servizio»