Come noto, uno dei problemi che affligge da anni il piccolo-grande mondo del trasporto pubblico locale italiano è la carenza di personale. Sì, perché quasi tutte le realtà che gestiscono il tpl nel Belpaese si sono scontrare, si scontrano e si scontreranno con la mancanza di autisti. Le ragioni sono molteplici, ma essenzialmente, semplificando all’osso, nonostante le offerte ci siano (eccome), le condizioni di lavoro non allettano i potenziali diretti interessati. Tra l’altro, solo arrivare a ottenere la patente necessaria e le abilitazioni alla guida può costare fino a 7 mila euro: tanti, troppi soldi. Il governo sta provando a metterci una pezza prevedendo alcune agevolazioni, ma non è (ancora) sufficiente. E così sempre più aziende del tpl nostrano si scontrano con questa annosa problematica.

Una questione peraltro amplificata dagli ultimi due anni di pandemia: le assenze causa Covid, Green Pass e conducenti No Vax hanno messo in difficoltà le società di trasporto pubblico, che – parallelamente – si sono trovate anche “obbligate” a potenziare il servizio, a fronte di un personale sottodimensionato.

Insomma, mancano i conducenti e autisti sia per il trasporto merci, sia per il trasporto di persone. Come registrato da Il Cittadino di Lodi, la locale Star Mobility è in sofferenza perché non riesce a trovare personale: «Con 280 autisti assunti, per arrivare a regime mancano almeno 6 conducenti per garantire i servizi, forse anche qualcuno in più per essere in garanzia, ma non si trovano»

«È da tempo che cerchiamo personale senza trovarlo, e non è solo un problema di Star Mobility. Tutte le aziende di trasporto persone sono alla ricerca di nuovi conducenti, ma alla fine possiamo solo rubarceli l’un l’altro, quando si riesce. È un problema di carattere nazionale, e addirittura in certi territori per garantire i servizi essenziali si è fatto ricorso all’esercito. Da parte nostra facciamo il possibile per sopperire: fino al mese scorso, complessivamente ci siamo riusciti. In queste ultime settimane invece registriamo mediamente 18 persone a casa per malattia, soprattutto per questioni legate al Covid, da chi non è vaccinato a chi è positivo o contatto stretto. E siamo in fase di riorganizzazione dei turni di servizio e di armonizzazione contrattuale, per cui molti conducenti, che in passato ci davano la disponibilità a effettuare degli extra-turno con cui coprire le assenze, hanno preferito fare un passo indietro in attesa che si definiscano le cose. Se si considera che poi, causa Covid, abbiamo dovuto potenziare le corse e in molti casi duplicarle, è chiaro che siamo nel pieno di una tempesta perfetta che ha portato disagi all’utenza. Siamo convinti che dai prossimi giorni la questione rientrerà», ha spiegato al quotidiano locale Luca Paolo Delbarba, amministratore delegato di Star Mobility.

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