Busitalia Veneto contro il bando di gara europeo per Padova e provincia. Nel mirino di Busitalia Veneto, distaccamento della controllata di Fs, ci sono una serie di aspetti contestati. L‘azienda è già in sella al trasporto pubblico padovano. Da notare che Busitalia Veneto (nata nel 2015 in seguito alla fusione tra la municipalizzata Aps Holding e Busitalia) è controllata per il 45 per cento proprio dal comune di Padova…

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Busitalia Veneto, un bando senza tram

A inizio dicembre è stato infatti pubblicato il bando europeo da 353 milioni per ben nove anni, per un corrispettivo di 39 milioni all’anno. Le offerte saranno raccolte fino al 22 maggio 2018. La gara rimette in gioco, appunto, il servizio attualmente gestito da Busitalia Veneto. Le motivazioni dell’impugnativa, si legge su “Il gazzettino”, sono diverse. In primis Busitalia Veneto contesta le condizioni di accesso alla gara: citando il quotidiano locale, la protesta investe «il fatto che il dispositivo non contenga in nessun modo delle richieste tecnico organizzative nei confronti dei partecipanti alla gara per quel che riguarda la gestione del tram. In pratica, nonostante il Sir 1 circoli a Padova da più di 10 anni, il rischio sarebbe quello che venga messa sullo stesso piano un’azienda che, da anni, gestisce linee tramviarie con un’altra che, magari, è specializzata nel trasporto extraurbano o in pullman turistici. Un’altra contestazione riguarda poi il fatto che, nonostante sia contemplato dalla legge, nel bando non venga chiesto ai concorrenti quali parti del servizio vogliano svolgere attraverso associazioni temporanee d’impresa».

Busitalia Veneto: un ricorso collaborativo

Non solo: nel mirino di Busitalia Veneto ci sono anche i criteri stabiliti per le valutazioni delle offerte. L’azienda di Fs lamenta che solo l’azienda capogruppo mandataria dell’ati partecipante alla gara debba essere iscritta nel registro delle imprese istituito presso le Camere di commercio di appartenenza. Il ricorso contesta anche la parte riguardante l’offerta tecnica e il sistema informatico utile a monitorare il servizio. Infine, sempre secondo il ricorso, nel bando si chiederebbe il potenziamento della linea 7 e della Este-Schiavonia. Una richiesta che sarebbe illegittima in quanto, sempre secondo quanto illustrato da “Il gazzettino”, non sarebbe possibile attribuire punteggi supplementari legati a delle migliorie rispetto a quanto previsto dal progetto esecutivo messo a base d’asta. L’ultima contestazione riguarda, infine, i criteri con cui viene calcolato il ribasso, rispetto alla base d’asta, proposto dai concorrenti. I vertici di Busitalia, si legge su “Padova oggi”, sottolineano che si tratta di una sorta di ricorso collaborativo, in quanto porterà a chiarire alcuni criteri che rischiavano di prestare il fianco ad altri ricorsi post-assegnazione

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