Busitalia esce dal mercato della lunga percorrenza. Il progetto Fast si ferma su un binario morto, almeno per il gruppo Fs che, da quanto si apprende, lā€™8 marzo scorso ha ceduto le quote di Busitalia Fast al gruppo Simet della famiglia Smurra. Fs non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito.

Busitalia Fast ed Isilines

Busitalia Fast, meno di due anni di storia

Era il 26 aprile 2017, cioĆØ meno di due anni fa, quando, in occasione della fiera Bus2Bus di Berlino, Busitalia – Sita Nord ufficializzava lā€™acquisizione del 51% di Simet, storica azienda che dal 1946 offre servizi bus a lunga percorrenza in Italia e allā€™estero. Nella medesima occasione veniva annunciato il ‘varo’ del brand Busitalia Fast, che avrebbe dovuto collegare Ā«ogni giorno 15 regioni italiane e oltre 90 cittĆ  in Italia e Germania con una flotta di 60 autobus di ultima generazioneĀ». Ora, il logo Busitalia Fast si appresta a scomparire dalle autostrade.

Fs e il piano industriale 2017 all’assalto della gomma

Lo stesso giorno Stefano Rossi, Ad di Busitalia, in quel di Berlino dichiarava ā€œPuntiamo a diventare ilĀ principaleĀ playerĀ europeo nei serviziĀ Long HaulĀ di trasporto su gomma. Nei prossimi tre anniĀ ĆØ programmato un incremento dei collegamentiā€¦ in piena sintonia con il pilastro della mobilitĆ  integrata contenuto nel Piano Industriale 2017 – 2026 di FS Italianeā€.

Con Battisti Fs cambia direzione

Insomma, tutta questa sintonia non sembra proprio esserci piĆ¹. Tanto che il nuovo piano industriale di Fs, che sarĆ  varato a breve, limerĆ  alcuni obiettivi fissati dallā€™ex amministratore delegato Renato Mazzoncini, e disegnerĆ  un profilo aziendale diverso. Gianfranco Battisti, il nuovo Ad di Fs, infatti, formalizzerĆ  lā€™interesse per lā€™integrazione modale (dove ci sarĆ  anche la parte Alitalia) depennando la linea a lunga percorrenza e, probabilmente, quel 25 per cento di quota tpl entro il 2026 che, visto il clima politico, sembra un obiettivo irraggiungibile.

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