Bus splendenti: pulizia, un compito che non sempre viene riconosciuto agli autisti
Se le previsioni del tempo danno una settimana soleggiata, non ci sono scuse: il pullman deve brillare! Lo sanno molto bene gli autisti del noleggio, che sono i diretti interessati al lavaggio del loro torpedone assegnato. Peccato che, però, tutto questo lavoro duri davvero poco: basta una gita poco fortunata e qualche centinaio di chilometri, […]

Se le previsioni del tempo danno una settimana soleggiata, non ci sono scuse: il pullman deve brillare! Lo sanno molto bene gli autisti del noleggio, che sono i diretti interessati al lavaggio del loro torpedone assegnato. Peccato che, però, tutto questo lavoro duri davvero poco: basta una gita poco fortunata e qualche centinaio di chilometri, e il nostro autobus avrà ancora bisogno delle cure del suo autista.
Sulla necessità che il tempo impiegato per la pulizia del bus vada retribuito ne abbiamo già abbondantemente parlato e per non ripeterci vi rimandiamo alla lettura dell’articolo qui sotto, se non lo avete già letto!
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Il lavaggio del bus come un rituale
L’attività del lavaggio per molti autisti è un vero e proprio rituale. Pensate che alcuni non sono soddisfatti nel vedere il proprio bus rispecchiare, ma devono addirittura lucidare e far brillare anche gli pneumatici. A proposito di lavaggio, negli impianti più moderni si utilizza un sistema di osmosi inversa per il risciacquo finale. Questo metodo permette di eliminare completamente i minerali dall’acqua, evitando così fastidiosi residui di calcare o goccioline che lasciano segni sui vetri e sulla carrozzeria. Il risultato? Una finitura più pulita e brillante senza la necessità di passare manualmente i vetri con il classico “tirello”. Certo, qualche gocciolina rimane sempre, ma il risparmio di tempo è notevole, e il bus appare comunque impeccabile agli occhi dei passeggeri.
I prodotti per la pulizia
C’è un importante commercio collaterale al mondo dei bus legato ai prodotti di pulizia esterna ed interna. Alcuni sono davvero efficaci e profumati e, sui piazzali, oltre alle tante parole tra conducenti, l’aspetto dei prodotti migliori da utilizzare si conquista una buona fetta d’interesse. Tanto è vero che qualche broker addetto alla promozione di questi prodotti sceglie proprio i piazzali o i gruppi social per promuovere soluzioni innovative per la pulizia dei bus.
Pulire l’interno
La parte più scomoda è senza dubbio l’interno del torpedone: provate a pensare alla sola pulizia dei finestrini, dove qualche alone rimane sempre e serve la giusta luce per intercettarlo. Quindi, anche la pulizia di fino ha bisogno di orari particolari: non troppa luce che annulli i riflessi sui vetri. Al di là della sanificazione interna, in alcuni casi effettuata con l’ozono, questa operazione è generalmente cadenzata con periodi variabili tra vettore e vettore (qualcuno addirittura non la fa), ma in genere due volte l’anno può capitare di togliere tutte le sedute dagli schienali dei sedili per eliminare anche l’ultima briciola o polvere depositata.
Nel noleggio è molto raro che esista un’impresa di pulizie per bus. Seppur oggi i bus siano dotati di lussuose e pratiche pavimentazioni tipo parquet, ancora molti possiedono lunghe stuoie “moquettate”. Questo impone un lungo lavoro di aspirazione e poi di lavaggio, se non addirittura lo sfilamento di ben 12 metri di tappeto. Insomma, pulire un bus non è una passeggiata e, per farlo bene, servono diverse ore. La pulizia al rientro è invece più blanda, circa un’ora, e non si può nascondere che, al ritorno, il primo desiderio sia di tornare a casa e non di preoccuparsi della sporcizia lasciata da “agitati” gruppi.
La pulizia del bagno: il compito meno amato
L’aspetto peggiore fra tutti è la pulizia del bagno interno. Inutile scendere nei dettagli: se guidate, sapete molto bene a cosa mi riferisco. Qui, in realtà, si sconfina addirittura nelle disposizioni di tutela della salute, che prevedono appositi presidi per evitare involontari contatti o schizzi durante il lavaggio.
Le normative igienico-sanitarie impongono l’uso di dispositivi di protezione come guanti e occhiali, oltre a prodotti chimici specifici per la disinfezione, spesso a base di agenti enzimatici o battericidi. Ma chi si assicura che il nostro buon autista li utilizzi o ne sia effettivamente dotato? Il responsabile della sicurezza, magari designato in una piccola realtà e “amico” del datore di lavoro? Sollevare la questione potrebbe significare aprire un vero e proprio vaso di Pandora, mettendo in difficoltà più di qualche autoproclamato “Napoleone” della situazione.
Qual è la vostra esperienza con la pulizia del bus? Sotto con i commenti!
di Cristian Guidi