Bus incendiati in pieno centro di Roma, si tratta dello stesso modello di Mercedes Citaro ritirato (per essere sistemato e rimesso in circolazione) dalla Transport of London nel 2004 a causa proprio di una pericolosa, chiamiamola così, tendenza all’autocombustione. Una problematica successivamente risolta da Evobus, tanto che ad oggi la Stella non è tra i marchi più diffusi sulla calandra degli autobus che vanno flambè. Un pericolo evitabile solo con una corretta e attenta manutenzione.

Bus incendiati

Roma e Londra unite dai bus incendiati

È il quotidiano Il Tempo a collegare il caso romano di un paio di giorni fa a quanto accaduto a Londra quasi un quindicennio fa. In quell’aprile 2004, per esser precisi, quando Transport of London decise di ritirare 150 Mercedes Citaro appena acquistati a 200mila sterline ciascuno. 20 erano autobus da 12 metri, 130 articolati. La scelta era dovuta a un terzetto di incendi in rapida successione, uno dei quali a Park Lane, pieno centro di Londra. L’opposizione conservatrice, ripercorre Il Tempo attingendo dagli archivi del Guardian e della Bbc, tuonò contro «le ticchettanti bombe ad orologeria».

Bus incendiati, la problematica risolta da Evobus

Hans Smith, allora a capo della filiale inglese di Evobus, dichiarò, sempre citato da Il Tempo: «Sulla base dei risultati dell’indagine tecnica, Evobus ha deciso che sono necessarie alcune modifiche a tutti gli autobus Citaro a Londra». La causa dei bus incendiati era riconducibile a un tubo flessibile all’interno del motore. Anche altri comuni britannici con Citaro in dotazione decisero di ritarli dalla circolazione per mandarli in revisione. Prima di tornare in strada fu installato un sistema antincendio.

La causa dei roghi? La scarsa manutenzione

L’autocombustione degli autobus non è una problematica ascrivibile esclusivamente al tpl romano e alla disastrata Atac. I casi di bus incendiati sono frequenti in tutta Italia. I motivi? Contrariamente a quanto si sarebbe portati a pensare, non l’anzianità di servizio ma la scarsa cura nelle manutenzioni, che spesso o non vengono effettuate o vengono fatte poco professionalmente. Il controllo visivo di perdite e serraggi, che richiede pochi minuti, raramente viene eseguito. Ed è un peccato, perché è uno dei passaggi manutentivi che potrebbero fare la differenza. Così come il lavaggio motore, da effettuare almeno una volta all’anno. Un’operazione fondamentale per eliminare i residui di olio e di gasolio che tendono ad accumularsi nel vano motore, trasformandosi in ottimo “combustibile” per le fonti di calore come la turbina e l’impianto di scarico.

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